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Salva un bambino l’amore ti salveràUn nuovo modo di fare adozione a distanza: si parte dalla persona, non dai soldiLun 05 Dic 2011 | di Padre Angelo Benolli | Bambini
La vita non s’inganna: essa è “come è”, non come “io la penso” o “altri dicono”. Già dal 1986 comprendevo che, solo attraverso un sistema ben fatto di “adozioni a distanza”, si poteva veramente soddisfare la fame dello spirito e del corpo di tante persone e culture poste nei più disparati posti del mondo. Scelsi di allontanarmi da tutte le organizzazioni impostate sulla prevalenza dell’aiuto economico ed organizzativo, ed anche di allontanarmi da qualsiasi forma di “assistenzialismo” tipico di una certa spiritualità. Ciò che noi di Italia Solidale vorremmo fosse presente in ogni “adozione a distanza” è una previa, profonda, continua formazione dei volontari qui tra di noi, per poi essere capaci di formare volontari sussistenti nei vari luoghi e quindi, insieme, formare e fare solidarietà con i volontari donatori, che sono le persone che vengono coinvolte con l’adozione a distanza. La caratteristica della formazione di Italia Solidale è infatti quella di partire non solo dalla persona, ma dalla sua storia e dal suo inconscio, per liberarla da ogni condizionamento di vita e permetterle dunque di arrivare a “ben amare” e “ben lavorare”. In ogni progetto si parte dai bisogni di ciascun bambino, per valorizzare la sua innata dignità e permettergli di crescere sviluppando tutta la sua potenzialità. Mai costruiamo noi delle opere, né decidiamo noi di cosa hanno bisogno. Per tutto questo, non ci è necessario molto denaro. Ecco perché bastano 300 euro all’anno per ogni adozione e di questa somma Italia Solidale invia il 90% direttamente nelle missioni. Chi viene coinvolto a fare adozioni a distanza con Italia Solidale, aiuta non solo un bambino, ma fino a venti o più altri bambini, la famiglia e la comunità fino a renderla sussistente, spiritualmente e materialmente. Italia Solidale non fa altro che sostenere un movimento naturale di sviluppo della vita. Si crea poi una relazione personale tra donatore e bambino adottato, in comunione con i laici e missionari del posto ed Italia Solidale, inserita in questo spirito d’insieme. Tutti insieme ci accostiamo ad ogni bambino come Cristo incarnato; quando soffre, vediamo in lui Cristo crocifisso; quando, con questo spirito, ci muoviamo insieme per aiutarlo, la vita di questo bambino risorge: è Cristo risorto. Così comunichiamo tra di noi, ed è Cristo Eucaristia. Vera Chiesa, vita, pace e cultura per il mondo di oggi. L’importante non è il denaro inviato né le opere che si realizzano. È lo spirito che riusciamo insieme a mantenere per far fronte continuamente alla realtà che cambia ed invita a nuove sfide. E poi non crediamo di amare i nostri bambini se non amiamo tutti i bambini.
Leggi l’intervista a Padre Benolli “Un vulcano di gioia e di amore per i bimbi” PER ATTIVARE UN’ADOZIONE |
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