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Siamo pronti agli uomini tata?Cresce il numero di uomini che scelgono di lavorare come baby sitter o come colfDom 01 Feb 2009 | di Alessandra Manni | Attualità
È diventata una moda nel mondo anglosassone e sta prendendo piede anche nel resto del mondo, quella di prendere come baby sitter dei propri bambini un uomo, preferendolo ad una tata donna. Vengono chiamati Hairy Poppins (Mary Poppins Barbuti) o anche mannies, ossia maschi (men) che decidono di essere tate (nannies). Negli ultimi anni la scelta di un baby sitter uomo ha trovato molto consenso negli Stati Uniti ed in Inghilterra, grazie anche alla pubblicità positiva fatta dai grandi divi del cinema, come Gwyneth Paltrow ed Elisabeth Hurley, che li hanno scelti per occuparsi dei loro figli. In particolar modo sembra che il manny sia un'ottima soluzione per le madri single o per quelle famiglie dove il padre è assente per lunghi periodi a causa del lavoro: riesce infatti ad ovviare alla mancanza di una figura maschile per il bambino. Tuttavia è un fenomeno ancora circoscritto che non trova molto riscontro nella società: in Italia questo tipo di figure professionali sono inesistenti, come ci spiega uno dei funzionari della Nodavo, la società di consulenza per la collaborazione domestica ed assistenza alla persona, come Colf, Badanti e Baby Sitter, che copre la zona di Roma e Milano. «Nel nostro paese il fenomeno degli uomini-tata si può dire inesistente. Non solo non abbiamo riscontri oggettivi e misurabili di candidature, ma dall'altra parte non registriamo alcuna richiesta di queste figure, a causa di un'assoluta contrarietà da parte delle famiglie (in particolar modo delle mamme) alle eventuali candidature di uomini per servizi di baby-sitting. L'Italia, dunque, è una società ancora all'antica, che affida alla figura femminile la cura dei bambini. |
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