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Acqua, devono rimborsare la “cresta”

L’Authority ha imposto di restituire quel guadagno abrogato dal referendum nel 2011. Spetta ai Sindaci stabilire le somme

Gio 26 Set 2013 | di Francesco Buda | Acqua
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Fatte salve le solite azioni di disturbo lobbistico e magheggi poltici sottotraccia, nel giro di pochi mesi i gestori idrici dovranno restituire il maltolto, la “cresta” chiamata “remunerazione del capitale investito”. Dovranno rendere, anche se per il solo periodo che va dal 21 luglio al 31 dicembre 2011, quel 7% (spesso anche oltre il doppio, come a Roma e provincia) abrogata a furor di popolo con referendum, a giugno di quell'anno.
Ma, nonostante quel voto schiacciante, chi doveva provvedere ha ignorato la volontà di oltre 26 milioni di italiani, continuando a far incassare quei soldi non dovuti ai gestori. L'ennesima complicità dei politici asserviti a livello nazionale e locale, contro il bene comune e la legalità. Fino a questa estate, senza attendere cavillose decisioni dell’alto, solo in un paio di casi in tutta Italia avevano deliberato di rimborsare quei soldi: l'Ato di Belluno e l'Autorità idrica pugliese. Ora devono farlo anche gli altri e il giochetto dovrebbe avviarsi a conclusione, dopo che a giugno scorso l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg), competente anche sul servizio idrico, ha stabilito che entro 3 mesi chi controlla (si fa per dire) l'acqua nelle varie province (le Autorità d'Ambito del servizio idrico) deve calcolare le somme da restituire ai titolari di utenze domestiche. Quei presunti controllori sono i nostri Sindaci, coordinati dai loro Presidenti di Provincia. Se entro il 26 settembre non hanno quantificato quei rimborsi, lo farà da sé la stessa Aeeg entro 60 giorni. Se invece gli amministratori locali adempiono, entro gli stessi 60 giorni l'Aeeg può esprimere proprie osservazioni sui calcoli dei Sindaci. Alla fine, se quei rilievi non ci sono, i gestori delle reti hanno 3 mesi di tempo per ridare agli utenti il maltolto. Ricapitolando: a partire dal 26 novembre dovremo sapere gli importi dei rimborsi. E da quel momento, come dice l’Aeeg, «il gestore restituisce agli utenti gli importi calcolati dagli Enti d’Ambito (cioè le Autorità composte dai Sindaci) o dai soggetti competenti nel primo documento di fatturazione utile, dando evidenza dell’importo restituito», dice il provvedimento dell'Aeeg.
Ma con la scusa di osservazioni, precisazioni o altri cavilli, potrebbero continuare a girarci intorno. Resta purtroppo la megatruffa per industrie, artigiani, ospedali, Enti locali, negozi e tutte le altre aziende: per essi non è previsto nessun automatico rimborso. La scelta è lasciata ai Sindaci coi Presidenti di Provincia. Quindi, stavolta in ogni città e paese, tutti, specialmente le imprese, potremo vedere quali interessi tutelano i politici che abbiamo votato e se osservano quelle cose che chiamiamo democrazia e legalità.  


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