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Granada, la mia città

Un anno di Erasmus mi ha legato per sempre alla Spagna

Ven 25 Ott 2013 | di Articolo ricevuto dal nostro lettore Manuel Pili | Io Giornalista
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Arrivai in città una mattina di settembre: eccola lì la mia nuova città. Quando uscii dalla stazione degli autobus vidi la Sierra Nevada che mi guardava lì dall'alto, con la sua maestosità, mi studiò per qualche secondo e poi mi accolse fra le sue braccia insieme agli altri duemila studenti che, come me, si accingevano ad iniziare il loro Erasmus.
Presi un taxi, arrivai alla Gran Via de Colòn, pagai il conducente, scesi ed entrai nell’hotel alle sette del mattino spossato e preoccupato: il receptionist mi guardò e mi disse «El check-in empieza a las 12, Señor. Ahora no hay cuartos vacìos», io lo guardai e gli dissi «Come...ehm, why?... Ehm, parce que... como???». Lui mi guardò imbarazzato, scosse la testa e alzò le spalle. Uscii dall'albergo con la testa piena di pensieri, decisi di “dar una vuelta” per la MIA nuova città. Attraversai la strada senza una metà precisa e iniziai a camminare impaurito dalla grande novità.
Entrai in un piccolo cancelletto nero al lato della strada e mi trovai di fronte la bellissima Catedral Metropolitana de la Encarnación, costruita sopra i resti di una Moschea in seguito alla reconquista española, al lato di essa il colorito mercatino arabo con il suo reticolato di stradine strette e profumate di spezie e té. Camminai ancora, la testa incominciò a essere meno pesante.
Sempre meno impaurito, arrivai ai piedi di una statua, alzai lo sguardo e vidi Cristoforo Colombo ai piedi della Regina Isabella la Cattolica che gli concedeva i finanziamenti per partire alla scoperta dell'America.
I miei occhi si riempirono di colori quando, passando dal meraviglioso quartiere ebreo Realejo, pieno di fantastici graffiti colmi di tinte e sentimento, arrivai al barrio più caratteristico di tutti: quello arabo. L'Albaycin tutto bianco, tutto salite di sanpietrini, carico di odori, sfumature e panorami mozzafiato sull'Alhambra mi attirò come una calamita. L'intera città in sole due ore di cammino mi aveva fatto innamorare di lei. L'intreccio, l'interazione e l'integrazione di popoli delle principali religioni aveva creato nel corso dei secoli una preziosa perla ai piedi della Sierra Nevada in Andalucia, Granada.
Non è stata la mia città per solo un anno, lo sarà per tutta la vita.
Grazie.


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