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Niente dovrebbe far paura

Ho 22 anni e ho deciso di vivere lontano dalle certezze, nel mondo, per migliorarlo e migliorare

Ven 22 Nov 2013 | di Federica Vona | Io Giornalista

Cinque mesi lontana da casa, dalla mia famiglia, dalle mie abitudini. Centocinquanta e più giorni che non coccolo il mio cane, che non vedo i miei nonni, che non abbraccio le persone che ancora mi stanno aspettando dall'altra parte del mondo. Ho ventidue anni, vivo in Australia e non tornerò. Vivere lontani dalle certezze, mettersi in gioco davvero, per la prima volta, cambia la visione che hai di te stesso e del mondo. Tutto ciò grazie ad un consiglio di un'amica preziosa che un giorno, un po’ spazientita, mi ha detto: «Perchè devi porre dei limiti a te stessa, quando nessun altro ti sta limitando?». Era la spinta che ci voleva. Sono partita. Nel mio cammino ho incontrato persone meravigliose, ho ascoltato le loro storie e sono cresciuta ogni giorno di più. Ho scoperto che una parte della Spagna lotta per non essere chiamata “spagnola”; che il Brasile si sta rivoltando alla corruzione troppo massiccia nella sfera pubblica della vita. Che la Colombia ha un altissimo tasso di criminalità e le sparatorie sono all'ordine del giorno; che, nonostante il fatto che un cinese possa vivere in un Paese liberissimo, per un quarto della sua vita rimarrà probabilmente di mentalità molto chiusa. Che gli australiani si lamentano di qualsiasi cosa e vanno in giro scalzi, giorno o notte, in tuta o smoking; che in Korea se nasce una bambina può essere chiamata col nome di un maschio. Ho ascoltato i racconti di un Paese poverissimo, le Filippine, e ho scoperto che durante il Ramadan, le persone non possono né bere e né desiderare, e che in Giordania fanno dei dolci buonissimi con il pistacchio e le noccioline; che in Tibet è proibito alla popolazione parlare la propria lingua, professare la propria religione, praticare la propria cultura. Che in Argentina metà dei cittadini ha origini da una famiglia italiana e che riescono a parlare italiano meglio di noi! Ho conosciuto dublinesi disperati per non aver passato un esame di inglese, giapponesi che a quarant'anni hanno deciso di scoprire se stessi e italiani non più adolescenti, che con una famiglia alle spalle hanno dovuto reinventarsi dall'oggi al domani. Ho capito che niente dovrebbe far paura, non i sentimenti, non un cambiamento, non uno scoglio da superare. E soprattutto che nessun Paese è perfetto, ma lo diventa se si sceglie di viverci e di collaborare per renderlo migliore ogni giorno. L'Australia mi ha insegnato tantissimo e mi ha reso migliore, più aperta alle nuove esperienze e, finalmente, più sicura di me stessa. Le persone che incontri inaspettatamente possono cambiarti in un attimo la visione delle cose che ti sei costruito in un tutta una vita e credo che questa sia una cosa meravigliosa.   


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