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Com’è difficile l’addio virtuale!Cancellare account, disconoscere foto, eliminare post: a volte uscire dai social è una vera impresaGio 27 Mar 2014 | di Claudio Cantelmo | Attualità
Chi al giorno d’oggi non possiede almeno un account sui social network più famosi? I più datati Myspace o Messenger, gli imbattibili Twitter e Facebook, l’indispensabile Google, la novità Instagram. Spesso ci iscriviamo anche solo per prova, neanche troppo convinti, ma quando iniziano ad arrivare messaggi "fastidiosi" sovente vien voglia di eliminare il nostro profilo. Può arrivare anche un momento in cui si vuole disconoscere la paternità delle foto pubblicate, dare un taglio al passato, cancellare profili, far tacere cinguettii. Ci accorgeremo allora che, a fronte di una procedura di registrazione semplicissima nella quale basta inserire un indirizzo email, scegliere una password e confermare con un clic sul messaggio ricevuto, quando si tratta di cancellarsi le procedure risultano parecchio complicate. Uscire dal ginepraio La caccia al tesoro parte da link difficili da scovare, richiede passaggi talvolta con comunicazioni cartacee, che può capitare non diano l’esito sperato. Nella categoria “impossibili da abbandonare” troviamo nomi insospettabili come Blogger, Couchsurfing, Evernote, Pinterest, Picasa. Alquanto complicato cancellare account Google, Yahoo, Microsoft, BitLy. Controversa la questione di cosa resti in rete qualora ripudiassimo il nostro profilo Facebook. Curioso insomma che per creare un account ci vogliano dieci secondi, mentre per cancellarlo occorra possedere più o meno una laurea in informatica, per poi scoprire spesso e amaramente che le foto postate non sono più le nostre, così come la rubrica di indirizzi che abbiamo con leggerezza condiviso. L’affaire Facebook La creatura di Zuckerberg è sicuramente l’esempio più eclatante e più rappresentativo nella categoria dei social. Il suo successo è dovuto alla semplicità di utilizzo che, unitamente alla gratuità del servizio, sono stati in grado di coinvolgere un numero impressionante di persone. L’utilizzo di questo strumento presenta tuttavia molti rischi per la riservatezza. Nel momento in cui ci si iscrive, automaticamente e senza il previo consenso dell’utente, il nome di quest’ultimo viene indicizzato sui motori di ricerca estranei al network, così che i suoi dati e la sua immagine risultano esposti e visibili a qualsiasi soggetto terzo (anche non iscritto alla community). Quanto poi al diritto alla cancellazione, il fruitore non è messo nelle condizioni di poter facilmente recedere, in quanto sulla pagina principale non è riportata alcuna indicazione in merito, ma solo accedendo all’interno dell’area “impostazioni” è possibile cancellare l’account. Inoltre tutte le informazioni, le immagini e i dati personali non vengono immediatamente rimossi, ma restano sul server per un periodo di tempo indeterminato, per un eventuale riaccesso al network da parte dell’utente pentito. Spulciando le avvertenze relative alla privacy, si legge che ”l’utente è il proprietario di tutti i contenuti e le informazioni pubblicate su Facebook e può controllare in che modo possono essere condivise mediante le impostazioni sulla privacy e delle applicazioni. Ma per quanto riguarda i contenuti coperti da diritti di proprietà, ad esempio foto e video, l’utente concede a Facebook le seguenti autorizzazioni, soggette alle impostazioni sulla privacy e alle applicazioni dell’utente stesso: l’utente fornisce a Facebook una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sotto-licenza, libera da royalties e valida in tutto il mondo, che consente l’utilizzo di qualsiasi contenuto IP pubblicato su Facebook o in connessione con Facebook (Licenza IP). La Licenza IP termina nel momento in cui l’utente elimina i contenuti IP presenti sul suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati. Ovviamente, possiamo disattivare tutto questo modificando le impostazioni per le inserzioni di terzi e le impostazioni per le inserzioni sociali, ma il social si guarda bene dal tenerlo disattivato di default. Dimenticatemi! Eppure l’Authority ha recentemente ribadito come imprescindibile il diritto all’oblìo, ovvero la possibilità da parte dell’utente di essere dimenticato in relazione a dati pregiudizievoli, non pertinenti, non necessari o non collegati con fatti di cronaca, vale a dire il diritto a poter cancellare completamente i propri dati personali. Questo diritto è invocato soprattutto per soggetti deboli, gli adolescenti ed i giovanissimi che inseriscono materiale di cui più avanti potrebbero pentirsi. In rete circolano spesso informazioni personali da parte di utenti inesperti che consentono tracciabilità ed una facile definizione del profilo. Si pensi al fatto che spesso le domande di assunzione sono filtrate dalle aziende con indagini effettuate proprio sui social network. In altri termini, quello che viene scritto nei curricula viene verificato con quello che è pubblicato su internet, dove le persone hanno meno filtri. Il Garante della privacy ha raccomandato per questi siti l’inserzione della cosiddetta avvertenza di rischio, attraverso cui l’utente, quando deve inserire la richiesta o la domanda, è costretto a barrare un’apposita casella per confermare di aver preso visione delle conseguenze; raccomandazione, che nella prassi, non è quasi mai seguita. Qualunque dato messo su internet - ammonisce il Garante - è bene sapere che sarà per sempre su internet. Questo porta a conseguenze potenzialmente dannose e ancora più gravi per l’utente debole: nonostante si neghi la configurazione del reato di stalking via mail, il molestatore, attraverso l’uso di internet, può carpire dati sensibili e giungere facilmente all’individuazione dei luoghi frequentati dalla vittima e porre in essere la sua condotta criminosa o permettere l’azione di truffatori di ogni genere, dai ladri di identità ai ladri di “cose”.
APPLICAZIONI PER CANCELLARSI Justdeleteme Account killer Delete Your account Knowem
DIFFICOLTà CANCELLAZIONE Se molti servizi permettono di chiudere o congelare un account, non tutti consentono di cancellare definitivamente tutti i nostri dati e contenuti pubblicati dalla piattaforma. Facebook: media Itunes: difficile Twitter: facile Technorati: impossibile Whatsapp: media Youtube: impossibile Groupon: difficile Playstation network: impossibile |
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