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Matt Dillon: l’erede di James DeanCinema, da attore e regista, ed ora anche una serie tvMar 22 Lug 2014 | di Matteo Brandi | Interviste Esclusive
Negli anni ’80 lo definivano “l’erede di James Dean”, quel ragazzo ribelle ritratto da Francis Ford Coppola in “Rusty il selvaggio” aveva fatto breccia a Hollywood. Il regista de “Il padrino” lo aveva già assoldato, a fianco del giovanissimo e sconosciuto Tom Cruise, ne “I ragazzi della 56^ strada”, dove vestiva i panni di Dallas Winston, uno dei membri della banda dei Greasers. Il pupillo di Coppola poi inizia a camminare con le proprie gambe. Gus Van Sant, ancora lontano dalla Palma d’Oro che vincerà nel 2003 con “Elephant”, lo scrittura per “Drugstore Cowboy” (1989), oggi diventato un cult, e qualche anno dopo per “Da morire”, a fianco di Nicole Kidman, in cui interpreta il marito di troppo Larry Maretto. Il cambio di rotta avviene nel 1998 quando arriva nelle sale all’esilarante “Tutti pazzi per Mary” con Cameron Diaz. Da quel momento scopriamo un nuovo Matt Dillon, capace anche di divertire. Da allora la sua carriera ha iniziato a percorrere binari paralleli, passando dal drammatico “Crash: Contatto fisico” alla commedia “Tu, io e Dupree”, da “Factotum”, in cui si confronta con Charles Bukowski, alla serie tv “Wayward Pines”, che alcuni hanno già definito un nuovo “Twin Peaks” e che speriamo di vedere presto anche in Italia. Abbiamo incontrato l’attore al 60° TaorminaFilmFest. È stato un ritorno in quel di Taormina: «Per la terza volta - dichiara prima di essersi finalmente sistemato le cuffie per la traduzione - mi sento come un pilota di aereo ora», afferma sorridendo. «è una città e un festival che adoro. L’Italia ha bisogno di una rassegna cinematografica nel Sud. Credo sia importante». Che cosa l’attrae del nostro Paese? Ovvero? Ha iniziato a fare questo mestiere con Francis Ford Coppola. Che cosa ha significato per lei? Come sceglie i personaggi da portare sullo schermo? Che cosa consiglierebbe ai giovani che vogliono intraprendere il lavoro dell’attore? Ha lavorato con molti registi, da Coppola ad Arthur Penn, da Gus Van Sant a Paul Haggis. Come è cambiato il cinema dagli anni Ottanta ad oggi? E infatti prossimamente la vedremo nella mini serie “Wyaward Pines”, prodotta e diretta dal regista de “Il sesto sesto” M. Night Shyamalan. Nel 2002 ha anche diretto “City of Ghost”. Vorrebbe ritornare dietro la macchina da presa?
DA COPPOLA ALLA TV Nasce a New Rochelle (New York) il 18 febbraio 1964, figlio di immigrati irlandesi. Con i film “I ragazzi della 56ª strada” e “Rusty il selvaggio”, entrambi diretti da Francis Ford Coppola, iniziò la carriera alla fine degli anni Settanta, divenendo subito un idolo degli adolescenti. Tra i suoi film ricordiamo: “I maledetti di Broadway”, “In & Out”, “Tutti pazzi per Mary”, “Factotum”, “Crash - Contatto fisico”, che gli è valsa una nomination per il premio Oscar nel 2004 come attore non protagonista. Nel 2002 ha debuttato alla regia con il film “City of Ghosts”. Nel 2015 arriverà in Italia con la serie tv “Wyawards Pines”. |
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