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Contro il digital divide arriva Scuola 2.0

Tablet, lavagne multimediali e software ad hoc. Arriva Eureka, il progetto per ridurre il gap dell’Italia nel settore scolastico

Ven 29 Ago 2014 | di Maurizio Targa | Attualità
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Sembra fantascienza, è la realtà dietro l’angolo. Nei mesi scorsi è stato presentato al Salone dell'Educazione di Genova il progetto "Eureka! Idee digitali per la scuola", che punta a dotare di tecnologia all’avanguardia oltre dodicimila istituti italiani, dalle elementari alle superiori. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Giunti Scuola, Intel Italia e Microsoft Italia, tre aziende impegnate a fornire al mondo dell’istruzione prossimo venturo una serie di servizi con l'obiettivo di colmare il gap tecnologico dei nostri istituti nei confronti di quelli americani e nordeuropei, e nel contempo combattere la dispersione scolastica. Ma cosa troveranno materialmente i nostri ragazzi nell’aula di domani? Un banco capace di migliorare le capacità di scrittura, lettura e memorizzazione dei bambini disabili, per esempio, che si propone di favorirne la socializzazione con i compagni di scuola e l'integrazione in classe. Un tablet programmato per rendere più interessante una lezione. Una app che aiuti il docente a capire come e quanto stia apprendendo un bambino. Queste alcune delle tante e sbalorditive innovazioni tecnologiche previste per un mondo, proprio quello scolastico, caratterizzato in Italia da un'impostazione didattica troppo tradizionale e penalizzato dalla mancanza d’investimenti adeguati. Qualcosa però, proprio grazie ai progetti di ricerca delle migliori università e alla volontà di alcune aziende, si sta muovendo davvero, e sono sempre più numerosi i progetti sul piatto, talmente validi da rendere finalmente ipotizzabile l'idea di un futuro moderno, funzionale e tecnologico. Anche per l'istruzione italiana.

Un banco come compagno
Vediamole più nel dettaglio queste novità: tra le più interessanti c'è proprio il banco digitale, ribattezzato SmartTrek e progettato, grazie a un finanziamento della Regione Toscana, da un gruppo di ricercatori dell'Università di Firenze. Il tavolo tecnologico consente allo studente di interagire con la lavagna multimediale della classe attraverso la scrittura, il disegno e l'uso di applicazioni; permette la registrazione delle lezioni e la possibilità di rivederne alcune parti grazie ad uno schermo posto proprio sul banco. È stato pensato per essere perfettamente ergonomico e integrato con le altre postazioni della classe, così da agevolare la collaborazione con tutti i compagni. Le oltre 12mila scuole del nostro Paese (primarie e secondarie, di primo e secondo livello) coinvolte nell’avvio del progetto saranno poi dotate di un kit di hardware e software di ultima generazione specifici per il settore socio-educativo: agli studenti saranno consegnati tablet e notebook su cui saranno preinstallati sia il pacchetto Office 365 (la suite di applicativi per la produttività, nella versione pensata per i più giovani), sia la  piattaforma IES (Intel education software) concepita proprio in base agli standard educativi attuali. Insieme ad essi i tool gratuiti per i docenti denominati Poster e Geoscuola, le prime applicazioni di learning studiate per i sistemi operativi touch: la prima (Poster) è un vero e proprio sussidiario 2.0, che permette di entrare nel mondo della storia, della matematica, della geografia in maniera totalmente interattiva. La seconda (Geoscuola) è la versione digitale di un libro di geografia arricchito però d’immagini, contenuti multimediali e unità didattiche. Tutto ciò per aiutare da un lato gli studenti a sviluppare le abilità richieste, dall’altro i docenti nel coinvolgere gli alunni in modo più accattivante. Inoltre, ad ogni istituto verrà fornita una LIM (Lavagna Interattiva
Multimediale) da installare nel laboratorio informatico per effettuare lezioni che comprendano l’utilizzo di contenuti scritti, ma anche di audio e video.

Una bussola per il futuro
Fondamentale poi il tema dell’orientamento, che viene affrontato per fasce di età e nelle due diverse declinazioni d’indirizzo, scolastico e professionale, con l’intento di fornire sostegno alla scelta dei percorsi di istruzione e nel mondo delle professioni. Per la Scuola secondaria di primo grado (la vecchia “media”), è prevista una batteria di test finalizzata ad aiutare lo studente nella scelta della scuola superiore, con risultati che consentano di far emergere i punti di forza del ragazzo e consigli di orientamento
complessivo e presentino uno schema delle competenze richieste per gli specifici settori professionali. Per la Scuola superiore, invece, la batteria di test è basata su cinque aree di valutazione per la scelta dell’Università e/o degli Istituti Tecnici Superiori. Infine, un’applicazione software mirata all’orientamento lavorativo abbina gli interessi e le abilità di ogni studente con le caratteristiche delle professioni della banca dati, consentendo di individuare gli sbocchi occupazionali compatibili con i propri interessi e con le proprie dichiarate abilità.

I più piccoli della scuola dell’infanzia?
Per loro il programma “Little Smiling Minds“, ideato per unire il gioco all’apprendimento attraverso le app: mentre i bambini giocano, i genitori accedono a un'area dove possono comprendere in modo semplice cosa il figlio ha appreso e in che modo far progredire la sua intelligenza. Maestre, mamme e papà potranno accedere al servizio semplicemente scaricando l'applicazione. È probabile che tra qualche anno sarà questo uno dei principali strumenti didattici usati in asili e materne.

Luce verde al registro elettronico
Ultimo, ma non per importanza, questo sarebbe l'anno scolastico che vara definitivamente il Registro elettronico, applicazione web studiata per la digitalizzazione del registro di classe e del docente, e per condividere le informazioni su tutte le attività didattiche svolte in classe: programma, assenze-ritardi-uscite anticipate, note disciplinari, scrutini, obiettivi formativi e argomenti trattati. Un sistema di comunicazione scuola-famiglia e controllo attività che può essere installato su qualsiasi smartphone: per i docenti di tutta Italia rappresenterà una vera e propria rivoluzione e, chiudendo un occhio sugli inevitabili primi intoppi dovuti alla fase di rodaggio, il passaggio dal mondo di carta e penna a quello digitale è ormai obbligato.

Il sussidiario non morirà
I libri? Elettronici. E non mancheranno, a corredo di quelli di testo: e-book dedicati a problemi trasversali alla scuola, come il consumo responsabile delle risorse energetiche, i disturbi dell'apprendimento, ma anche la pedofilia. Un po' di nostalgia per il sussidiario foderato di cartone che tanti romanzi ha ispirato, da “Cuore” di De Amicis a “Fuori registro” di Starnone, sarà certamente inevitabile. Ma di fronte ai vantaggi della tecnologia il romanticismo verrà presto messo da parte, com'è accaduto in altri casi. Andrea Chiaramonti, Amministratore Delegato Giunti Scuola, è convinto che nell'editoria digitale il libro di testo sia l'ultimo dei problemi. «Il digitale è l'integrazione al libro di carta – ha dichiarato -; in qualsiasi paese del mondo, anche i più avanzati, non si prescinde mai dalla carta. In Italia si passa da un estremismo all'altro: tutto carta, tutto digitale, ma secondo noi è un approccio totalmente sbagliato». Quindi l’editoria non morirà. Il processo d’integrazione sarà lento perché gli insegnanti devono ancora affinare come mutuare la didattica – sintetizzano dal Ministero dell’Istruzione -, ma la via è comunque tracciata: la scuola italiana ha dichiarato guerra al gap digitale che ancora frena gli studenti tricolori.      


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