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Una risata ci salva la vita

Ted Danson, capo della scientifica di “C.S.I.: Scena del crimine”, tra serietà e commedia, ecco come è cambiata la sua vita

Mer 07 Gen 2015 | di Alessandra De Tommasi | TV/Cinema
Foto di 8

Potremmo chiamarlo “lo show dei record”: “C.S.I.: Scena del crimine”, capostipite dei racconti sulla polizia scientifica in tv (in onda su FoxCrime e Italia Uno), ha reclutato Ted Danson a capo della squadra. L’attore, uno dei pilastri della storia della televisione, grazie a ruoli cult come in “Cin Cin”, al Monte-Carlo TV Fest spiega due missioni quasi impossibili: quella di conciliare set e famiglia e quella di passare dai toni della commedia a quelli drammatici.

Cosa ha provato quando le hanno chiesto di entrare a far parte della scientifica di Las Vegas?
«Mi sono sentito onorato di essere stato scelto come erede di Laurence Fishburne anche se i nostri due personaggi non si possono paragonare, perché D.B. è quello che chiamiamo “family man” e con lui, invece, la serie ha assunto toni più dark mentre con me si ritorna alla leggerezza di un tempo».

Cosa ne pensi?
«Posso affermare con assoluta certezza che questo è il miglior lavoro che io abbia mai avuto».

Dopo “Cin Cin” ha pensato di passare al cinema?
«Per me, creativamente parlando, tv e cinema si equivalgono e all’epoca “Cin Cin” mi ha aperto molte strade, permettendomi di partecipare a progetti come “Damages” con Glenn Close o “Bored to death”, una commedia stupenda di cui mi farebbe piacere girare il film».

Cosa cambia tra piccole e grandi produzioni?
«Tra i colossi e le tv via cavo l’unica differenza è il numero delle persone che guarda il telefilm. L’avvento di queste ultime, comunque, ha cambiato tutto, perché ha permesso una maggiore libertà d’espressione anche se il lavoro resta lo stesso».

Ha più spirito d’osservazione da quando cerca prove sulla scena del crimine?
«Assolutamente sì, prima ero un po’ distratto, il massimo che avrei notato sarebbe stato lo scotch giallo che delimita l’area del delitto».

Quali trasformazioni ha subìto la sua vita?
«Mi trovavo nella mia casa a Martha’s Vineyard, a bere guardando il mare, poco dopo le riprese di “Bored to death” e ho ricevuto l’offerta di “C.S.I.”. Due settimane dopo ero già a Las Vegas per le riprese». 

 



ICONA DELLA TV

Edward Bridge Danson III, classe ’47, è considerato un’icona della tv grazie alle undici stagioni di “Cin Cin” nei panni di Sam Malone. Nonostante abbia ottenuto il successo in ruoli comici e brillanti anche al cinema, come in “Tre scapoli e un bebè”, ha cambiato registro più volte nell’arco della carriera. L’ultima sfida è stata l’eredità di Laurence Fishburne, alla guida della scientifica più famosa del piccolo schermo, quella di Las Vegas, nella serie-cult “C.S.I.-  Scena del crimine” nel camice di D. B. Russell (in onda su Italia 1 e Fox Crime). Ha collezionato i riconoscimenti più prestigiosi per le sue performance artistiche, Emmy e Golden Globe inclusi. Da 20 anni è sposato con l’attrice Mary Steenburgen, insignita – proprio come lui – della stella sulla Hollywood Walk of Fame. Ha avuto due matrimoni, rispettivamente durati cinque e sei anni, con l’attrice Randy Danson e con la produttrice Cassandra Coates, con cui ha due figlie, una naturale e una adottata. Si è distinto come attivista sia ambientale che politico e ha anche scritto un libro sulla salvaguardia degli oceani. 


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