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La misteriosa e aristocratica Edimburgo

Città mondiale della letteratura, patria di Scott e Stevenson, Atene del nord e città delle tre b...

Lun 27 Apr 2015 | di Testo e foto di Giuseppe Barbieri | Turisti non per caso
Foto di 21

Edimburgo non ha certo l’esuberanza di alcune capitali mediterranee, ma non per questo è una città museo, infatti, può rivelare autentiche sorprese e imprevedibili contrasti, in cui il vecchio e il nuovo si fondono in una piacevole armonia, dalla storia avventurosa e romantica, ricchissima di tradizioni che sopravvivono dai tempi più remoti. Città natale dello scrittore Robert Louis Stevenson, autore de “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, di Walter Scott, autore del celebre Ivanhoe e di Sir Artur Conan Doyle, reso famoso dal personaggio di Sherlock Holmes, Edimburgo è come una signora d’altri tempi, austera e aristocratica, profondamente legata alle proprie radici e, come tale, da avvicinare con rispetto e discrezione, cercando di unifomarsi al suo stile di vita. Fondata secondo la leggenda da re Edwin di Northumbria nel 617 d.C. per essere in poco tempo ampliata e arricchita, fu quasi completamente distrutta dagli inglesi nel 1544, quando risorse dalle sue ceneri per divenire nel 18° secolo un centro culturale di prim’ordine.
In questi ultimi duecento anni si è forgiata di diversi appellativi, come “Atene del Nord” alla fine del ’700, quando la città rappresentava una delle capitali dell’Illuminismo europeo, proprio per la sua rinascita economica e culturale. Tra i più recenti, quello di “Città delle tre B”: Beer per birra, Books per libri e Banking per banche. Dal 1995 ad oggi, la Old e la New Town, insieme al Castello, l’hanno resa “Città mondiale della letteratura” patrimonio dell’UNESCO.
è una città viva e contemporaneamente misteriosa che si distingue per le sue sfumature più “latine” nei confronti delle altre città della Gran Bretagna: ha una fantastica varietà di stili architettonici che vanno dal dorico al normanno, snodandosi attraverso strade alberate e favolosi giardini che esplodono di fiori multicolori.

FESTIVAL INTERNAZIONALE
Ogni anno ospita, da giugno a fine agosto, il Festival Internazionale di Edimburgo, che la rende un polo di attrazione mondiale  (www.edinburghfestivalcity.com).
Ogni manifestazione artistica è degnamente rappresentata da esibizioni di altissimo livello. L’evento più esclusivo è la “Military Tattoo”: la parola deriva dall’olandese “taptoe”  (letteralmente “chiudere i rubinetti” ), un segnale dato un tempo ogni sera a suon di tamburo per avvertire che l’erogazione della birra era sospesa per far rientrare i soldati in caserma.
In questa occasione, l’Esplanade si riempie di danze militari, marce e parate dei reggimenti di tutto il mondo, tra rulli di tamburi e sventolii di bandiere, di fronte a migliaia di spettatori.
Il modo migliore, dunque, per ammirare la città è quello di salire in cima all’antico Castello che la sovrasta. Si erge su una rocca, un tempo inaccessibile, che oggi accoglie più di un milione di visitatori l’anno. Questo luogo così austero è lo scrigno degli Onori scozzesi, la Spada, la Corona e lo Scettro reale: per questo motivo è tanto amato dal suo popolo e non certo per l’imponenza della sua massiccia architettura.
A pochi passi dalla collina, ci piace avventurarci nel mondo delle illusioni: la Camera Obscura che con i suoi cinque piani di divertenti attività interattive, con specchi deformanti, pesci che nuotano sul pavimento, ologrammi in 3D e un tunnel di stelle senza fine, ci offre uno spettacolo assolutamente da non perdere!

LA PRINCESS STREET
Da sempre Edimburgo è un’importante sede universitaria, fondamentale nodo commerciale e grande centro economico-industriale: i suoi cittadini sostengono, infatti, che i migliori prodotti della Gran Bretagna, il whisky, il salmone, la birra e la lana vengono tutti da casa loro. La strada più alla moda, che ci piace percorrere in questa giornata particolarmente luminosa è la panoramica “Princess Street”, sulla quale si affacciano sfavillanti vetrine, eleganti negozi e rinomate boutique, in cui è possibile trovare qualsiasi cosa, compresi naturalmente kilt e tartan, di cui i negozi certificano persino l’origine dei disegni dei clan, anticamente più di tremila e oggi ridotti a circa trecento. Questa città è anche una delle mete preferite dagli antiquari che vi possono fare ottimi affari, poiché qui arrivano tutti i pezzi più preziosi delle sontuose residenze del Nord della Scozia, venduti da quei nobili decaduti che non sono più in grado di condurre la vita dispendiosa di un tempo.
Per gli Scozzesi, il Castello non è certo considerato molto “fiabesco”, perché senza nemmeno un fantasma, un principe assassino, una storia d’amore tormentata e si sa,  chi vuole trovare  streghe, spettri e magia che hanno reso celebre la città, non c’è bisogno di cercarli qui. Lo scenario preferito dagli spiriti è infatti Grassmarket, l’antico mercato cittadino, dove vennero eseguite centinaia di esecuzioni capitali. Nella piazza c’è persino lo storico pub “Last Drop”- l’ultimo goccio - in cui i condannati a morte bevevano l’ultimo bicchierino: anche noi con la speranza di non avere una immediata esecuzione, beviamo alla nostra salute un goccetto. Siamo vicino alla Royal Mile - la strada lunga un miglio che unisce il Castello al Palazzo Reale di Holyroodhouse, residenza ufficiale della Regina d’Inghilterra quando è in visita a Edimburgo -, l’arteria più pulsante della città, dove allegramente ci tuffiamo, non sapendo che qui si crede vaghino ancora, urlando e piangendo, le anime in pena delle vittime di peste del 1645. Mentre, ogni tanto, di notte si dice che passi anche qualche carrozza fantasma trainata da cavalli infuocati, giusto per scaldare un po’ l’atmosfera, semmai ce ne fosse bisogno. Tanto per fare un altro esempio, sempre a Grassmarket, il predicatore di giorno e delinquente di notte Deacin Brodie, fu impiccato e si racconta che nell’aria si sentano ancora i suoi gemiti. Questo signore è il personaggio che ispirò a Stevenson la storia del “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”. Ancora una volta, il passato torna a farsi vivo nel presente! E a tale proposito, assolutamente da visitare, è il Museo Nazionale di Scozia, nato nel 1985 con l’unione di due musei, che è gratuito. Contiene collezioni archeologiche e oggetti medievali nazionali e artefatti provenienti da tutto il mondo nell’ambito geologico, artistico e scientifico, tra questi il corpo imbalsamato della pecora Dolly, il primo mammifero clonato da una cellula somatica. L’ultima sezione dell’esposizione riguarda il XX secolo, che raccoglie un’infinita varietà  di oggetti a noi molto familiari, spesso di poco valore se non quello sentimentale, come la bottiglia di latte donata da Sean Connery, in ricordo del tempo in cui faceva il garzone del lattaio, oppure la chitarra del primo ministro britannico Tony Blair, quando in gioventù trascorse sicuramente il periodo più spensierato della sua vita. Un viaggio a ritroso nel tempo che permette di riconoscere un po’ meglio gli scozzesi del passato e quelli del presente. Ma gira e rigira, un momento di pausa è doveroso, soprattutto quando lungo la strada si susseguono pub di tutti i “colori” dove si può veramente trovare l’atmosfera della città, un luogo generalmente dalle luci soffuse e un arredamento tipico in legno scuro. Qui si può gustare la tradizionale birra, accompagnata da musica dal vivo e molti servono anche da mangiare. Con l’attenzione di evitare i locali troppo turistici, si potranno apprezzare piatti locali tradizionali e menù a base di pesce, come la zuppa “Cullen Skink”, a base di merluzzo affumicato, cipolle, patate e panna, che non vi deluderà. Per la carne il piatto tipico più rinomato è “l’Haggis”, un insaccato di pecora, spezie e farina d’avena, bollito con rape e patate. Ritrovate le nostre energie, un autobus con la scritta Britannia ci suggerisce una delle maggiori attrazioni turistiche che anche noi non vogliamo perdere: la visita dello yacth reale Britannia, un gioiello della storia marittima della Corona, attraccato a Leith, a quindici minuti dal centro storico, raggiunto con il Majestic Tour, usufruendo con il biglietto del bus lo sconto del 10%, unendo l’utile al dilettevole. La Scozia, si sa, è anche la patria mondiale del golf con una storia di oltre cinquecento anni, i campi sono sparsi in tutto il territorio, ma il più famoso è The Royal and Ancient Golf Club di St. Andrews, a pochi chilometri da Edimburgo, dove si svolge il più antico torneo di golf  “l’Open Championship” e che vanta tra i suoi membri Sean Connery. Edimburgo, però, negli ultimi tempi è associata ad Harry Potter e alla sua creatrice J.K.Rowling, che avvilita da una storia d’amore fallita e dall’incertezza del suo futuro professionale si rifugiò nella “Auld Rickie” - vecchia fumosa - altro nomignolo della città - per raggiungere la sorella. La leggenda sulla sua biografia racconta che rannicchiata nel tranquillo caffè The Elephant House, in una traversa del Royal Mile, cercasse di vincere la solitudine e il freddo, per trovare ispirazione scrivendo il suo primo romanzo della serie: Harry Potter e la Pietra Filosofale. Così da qui nacque quella che sarebbe diventata una delle più celebri saghe letterarie del nostro secolo.


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