Tenerife: dove il tempo è sempre bello
Verde e ricca di vegetazione al nord, più selvaggia e “balneare” al sud, è la più incantevole delle Canarie
Gio 24 Mar 2016 | di Giuseppe Barbieri | Turisti non per caso
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Mancano poche decine di metri per raggiungere la vetta. L’aria rarefatta di quota 3718, altezza del Teide, mi mozza il fiato. Mi ero improvvisato alpinista, mentre tutti gli altri turisti sostavano sul piazzale antistante la funicolare ad ammirare il panorama. A vederlo da sotto il picco sembrava vicino: al massimo un paio di cento metri, ma non avevo considerato la pendenza e, soprattutto, le scarpe poco adatte per scalare le ripide rocce. Giusto ad un “cittadino” come me poteva essere venuta quella idea! Fatti pochi metri, volevo riscendere, ma sapete come vanno queste cose: il timore di fare brutta figura, quel senso di sfida che ci invade in certi casi e un po’ di amor proprio da capitano coraggioso hanno avuto il sopravvento. Ecco perché ho deciso di raggiungere la vetta sovrastata dalla grande croce in ferro battuto. Scivolando più volte, piedi e gambe sporchi di polvere di lapilli, mi aggrappo alla croce e guardo giù, dalla parte opposta dell’arrampicata, il mare infinito, quando un rapidissimo capogiro mi coglie…ma sono felice! Il pomeriggio del giorno prima, quasi in fase di atterraggio, l’aereo si era tuffato dentro un banco di nere minacciose nubi, forse quelle stesse che adesso ammiro da qui sopra, stando aggrappato alla croce del vulcano attivo più imponente di Spagna. Un’infinita gamma di colori sfumati lambisce il cielo e qualche macchia di vegetazione lussureggiante spunta dove le nubi si diradano.
L’ARCIPELAGO
Avevo appreso, da una guida-pocket acquistata al momento di partire, che l’arcipelago delle Canarie comprende sette isole maggiori e sei minori quasi disabitate: terre piene di misteri, dove autori classici situarono l’Eden e il giardino delle Esperidi. Poiché la zona è sul 29° parallelo di latitudine nord, durante l’estate è esposta all’azione di una forte afa che inaridisce la natura: quell’effetto però è mitigato dalle montagne, dalla brezza oceanica e dall’umidità, determinando così un clima mite e costante. Santa Cruz de Tenerife, dov’è il mio albergo, si nota subito perché è costruita a misura di turista: nulla è affidato al caso. Molto frequentata da americani, vestiti con “ricercato” e dubbio gusto, è ricchissima di caratteristici negozi dalle luccicanti vetrine, in cui sono esposti prodotti dell’artigianato locale. Le strade sono vivacizzate da un andirivieni di elegantissime limousine e colorati dromedari infiocchettati a festa, molto mansueti, sui quali troneggiano altrettanti turisti felici. è proprio un gran bel camminare curiosando ovunque! Gli edifici più maestosi sono gli hotel, ognuno dei quali mette in bella mostra la sua fantasiosa e frequentatissima piscina. Sì, perché le spiagge di Tenerife sono praticamente deserte, poiché le inaccessibili scogliere con le fredde e violente acque dell’Atlantico non permettono ai turisti di bagnarvisi. Solo alcuni impavidi amanti del surf danno spettacolo della loro bravura, planando sulle creste di onde spumeggianti, introvabili lungo le nostre spiagge. In compenso è un luogo ideale per ammirare nel loro ambiente naturale fino a 26 diverse specie di cetacei, tra balene, orche, delfini e balenottere azzurre che popolano questo mare.
L’isola, comunque non finisce mai di stupire! Uno dei contrasti più curiosi e unici è dato dal fatto che la parte esposta a mezzogiorno, quella arida e brulla del Teide, fatta di lava calcificata, contrasta enormemente con quella settentrionale, ammantata di vegetazione rigogliosissima ed esuberante, tanto da potersi paragonare a quella che si sviluppa al 60° parallelo nord.
IL PARCO NAZIONALE
La prima escursione da effettuare è al Parco Nazionale Las Canadas del Teide, famoso per l’enorme cratere vulcanico e per la sua biodiversità, uno dei più complessi e interessanti parchi del mondo. Salendo, il verde della campagna lascia spazio al grigio e all’ocra dei boschi di lava. Qui si rimane sconcertati dall’estrema varietà della vegetazione, passando dalla giungla rigogliosa a quella spinosa predesertica, dominata da “scheletri mostruosi” di alberi giganteschi, vivacizzati dalle voci insolite di coloratissimi e esuberanti pappagalli.
OROTOVA E LE CASE DI LEGNO
La ridente cittadina di Orotova, tralasciata durante la salita al picco del Teide, mi conferma che non si devono avere preconcetti: l’abitato è totalmente diverso dalla Tenerife vacanziera. Le sue caratteristiche case dai balconi di legno finemente intarsiati, stracarichi di vermigli gerani, con portali in ferro battuto, s’incontrano ovunque, lungo i labirintici vicoli e uno dopo l’altro mi fanno scoprire sempre qualcosa di interessante. Questa sì che è l’autentica Spagna! Qui abitano gli isolani che scendono quotidianamente a Santa Cruz de Tenerife: i loro avi erano gli indigeni Guanci, di pelle chiara, alta statura e fiero aspetto, che vissero fra questi dirupi e grotte naturali, cibandosi di frutta, erbe e cacciagione.
ISOLE DIVERSE TRA DI LORO
Le Isole Canarie, anche se vicine, hanno caratteristiche completamente diverse, che vanno dal paesaggio ricco di banani, palmeti e piante esotiche, a montagne impervie coperte di conifere e zone desertiche prive di ogni forma di vita. Tenerife, di forma triangolare, attraversata da un’alta cordigliera, è la più grande dell’arcipelago. Si distingue per l’esuberante fertilità dei vegetali, con immense piantagioni di banane, patate, pomodori, papaie e avocado, formando un immenso manto rigoglioso che raggiunge le pendici della cordigliera. Le coste frastagliate, di origine vulcanica, in alcuni punti formano piccole insenature dalle caratteristiche spiagge di sabbia nerissima.
IL LIMITE DELLA TERRA
Tenerife, come le altre isole dell’arcipelago, si ritenne anticamente che fosse il limite più occidentale della Terra: ciò nonostante fu abitata da Fenici e Cartaginesi che vi si stabilirono. L’Impero Romano, eliminando i suoi rivali, interruppe la navigazione verso la parte occidentale dell’Africa e così l’isola rimase ignota al resto del mondo fino al 1330, anno in cui una nave francese venne sbattuta dalla tempesta sulle coste dell’arcipelago. I naufraghi trovarono gli aborigeni allo stato primitivo e privi di qualsiasi erudizione scientifica: la lingua che parlavano, simile a quella usata dai berberi del Nord Africa, era incomprensibile. Da qui avvenne la sua rinascita. Ora è il luogo delle infinite esperienze in una sola isola, dove ci si può immergere nella natura, salire sul Teide che vanta servizi di guida eccellenti e godere da un rifugio la splendida vista del sorgere del sole o del tramonto, giocare a golf nei numerosi campi che offrono i più diversi servizi per tutti i livelli. Senza tralasciare poi l’esperienza di sedersi in una terrazza vista mare, assaporando la ricca cucina a base di pesce freschissimo.
VITA NOTTURNA INTENSA
Il capoluogo dell’isola e della provincia è Santa Cruz de Tenerife, con numerosissimi alberghi aperti tutto l’anno e ville sontuose che ospitano un turismo selezionato. Anche Puerto de la Cruz, come centro residenziale è molto apprezzato. La vita notturna è intensa, grazie ai numerosi ristoranti, tipiche cafeterie e folcloristici ritrovi che animano la cittadina. L’atmosfera è caratterizzata da continue manifestazioni tradizionali, come ardenti flamenchi e mini corride improvvisate, ricordando al visitatore che queste terre da sempre appartengono alla vivacissima Spagna.
Puerto de la Cruz, che era una volta un piccolo imbarco per la frutta prodotta dall’isola, pur mantenendo le sue caratteristiche, oggi è divenuto un importante nodo per le comunicazioni marittime tra Europa, Africa e Stati Uniti. La grande baia, costellata di viali fioriti, piscine, negozi eleganti e locali da ballo, non ha perduto nulla del fascino pittoresco d’un tempo, anzi! Al di là degli indimenticabili paesaggi, ricchi di colori e profumi inebrianti, qui il visitatore viene coccolato e viziato come un padrone di casa, perché, gli isolani lo sanno perfettamente, una volta partito, egli sarà il miglior messaggero per la sopravvivenza di questo microcosmo che emerge dall’Atlantico.
VADO A VIVERE A TENERIFE
Sono molti i pensionati in fuga dall’Italia alla ricerca di un luogo dove vivere un’esistenza dignitosa. E l’arcipelago delle Canarie è diventata una delle mete preferite per decine di migliaia di connazionali. Il motivo? Otre al clima, non c’è l’Iva sui beni di consumo, la benzina costa 80 centesimi al litro, una cena al ristorante 12 euro. Sarà per questo che sono 19mila italiani esuli al caldo in mezzo all’Atlantico, quelli ufficialmente registrati all’Aire, l’associazione per i residenti all’estero.
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