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La scelta giusta: farla nascereIo avevo appena avviato un’attività e lui doveva finire gli studi. Con il giusto aiuto abbiamo deciso di tenere MiriamGio 27 Ott 2016 | di Patrizia Lupo | Bambini
Una gravidanza non era nei nostri programmi né immediati né futuri. Era capitata, sconvolgendo la nostra vita. Le analisi avevano confermato le mie paure e adesso dovevo confrontarmi con un esserino che viveva dentro di me e che chiedeva solo di essere accolto, di nascere. Non avevo mai pensato di abortire e neppure Giulio, anche se la situazione era difficile. Io avevo appena avviato un’attività, ma adesso avrei dovuto interromperla, lui doveva finire gli studi. Dovevamo chiedere aiuto alle nostre famiglie. Mia madre non se l’aspettava e malgrado i problemi economici che avevamo da quando mio padre ci aveva abbandonato, mi è stata subito vicino. A casa di Giulio invece c’era del malumore, il padre avrebbe voluto che lui finisse gli studi, trovasse un lavoro senza complicazioni, perché avevano altri figli da mantenere. Passati i primi sconvolgenti giorni, i nostri genitori accettarono però. Una sera la sorella di Giulio volle parlarci. Ci disse con tono autoritario che stavamo sbagliando, che dovevamo abortire, che non ci rendevamo conto. Un discorso freddo e calcolatore che rompeva i nostri sogni, gettava scompiglio, facendo nascere in noi tanti dubbi. Dopo piombammo nel buio. Ci chiedevamo se la decisione di avere il bambino era davvero giusta. Io mi sentivo tanto confusa e alla ricerca di una risposta, parlai con un’amica che aveva una bambina. Anche lei - mi disse - si era trovata nella mia situazione, ma aveva trovato aiuto in un’Associazione, il Segretariato Sociale per la Vita Onlus, che si occupa di mamme e coppie in difficoltà come noi. Una luce piccolina si era accesa. Dopo qualche giorno ero al Segretariato con mia mamma. Mi dissero che ci avrebbero potuto aiutare economicamente con il Progetto Gemma, per un anno e mezzo, e sostenere così le spese del bambino; che c’erano aiuti dello Stato che avrei potuto richiedere e di altre cose ancora che non ricordo. So solo che dopo ero tornata serena, fiduciosa, perché avevo ritrovato in me la gioia di avere il bambino. Il futuro non era più così nero. Miriam è nata e adesso è ancora più chiaro che questa era la decisione più giusta. |
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