![]() |
Interviste Esclusive |
Cerca nel sito:
|
Paolo Sorrentino: Premio Oscar made in ItalyDisincantato, dissacrante e irriverente: il Premio Oscar Paolo Sorrentino continua a sorprendere. E non solo al cinema, ma anche in tv con “The Young Pope”, il gioiellino seriale con Jude LawVen 25 Nov 2016 | di Alessandra De Tommasi | Interviste Esclusive
Si scompone raramente, Paolo Sorrentino. Preferisce rispondere con un sorriso sardonico a chi ne esalta le doti e il talento. Se la ride, insomma, quasi beffardo per quella ossequiosa riverenza che lo circonda da quando un paio d’anni fa ha vinto il Premio Oscar con “La grande bellezza”. Si dice che la consacrazione arrivi con la parodia e lui ha ottenuto anche quella, di recente da Maurizio Crozza. Eppure non si adagia sugli allori, non si crogiola negli applausi e nella fama. Una volta ha detto che tutti ci tengono a farlo passare da intellettuale, ma lui non ci si sente affatto e preferisce qualche virata pop. Proprio come il suo Pontefice trasgressivo in “The Young Pope”, la miniserie con Jude Law che racconta con raro coraggio uno scenario surreale e pericoloso, in cui il successore di Pietro governa la Chiesa cattolica con cinismo e irriverenza. Ha mai avuto paura delle critiche? Cosa l’ha spinta a passare dal cinema alla tv? Quindi la tv non è più un mezzo di serie B? La Chiesa è governata da un Pontefice che non somiglia affatto a quello interpretato da Jude Law. È una coincidenza? Ha presentato il progetto a Venezia, un luogo che ricorda nei suoi lavori, perché? È riuscito ad alternare toni comici a situazioni drammatiche, quasi un miracolo. Come le è venuta in mente l’idea del Papa che fuma? Perché ha scelto Jude Law? Con quali film, invece, è cresciuto? Eppure la sua cifra stilistica è diversa… Qual è il premio che le è più caro?
PREMIO OSCAR ITALIANOIl regista Paolo Sorrentino, classe ’70, è uno dei fiori all’occhiello della cinematografia italiana. Premio Oscar come miglior film straniero nel 2014 per “La grande bellezza”, ha conquistato anche il BAFTA e il Golden Globe, oltre a David di Donatello e Nastri d’argento e al Premio della giuria al Festival di Cannes per “Il divo”. Il suo esordio come scrittore nel 2010 con “Hanno tutti ragione” ha ottenuto il terzo posto al Premio Strega. Il temperamento napoletano e l’ironia intensa lo hanno fatto affermare nel panorama internazionale. Ha diretto Sean Penn in “This must be the place” e Michael Caine in “Youth – La giovinezza”. Ora si è cimentato in tv con “The Young Pope”, la miniserie con Jude Law e Diane Keaton presentata in anteprima alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia tra unanimi consensi. Il suo tocco visionario si è espresso anche in svariati cortometraggi tra cui quello per la Fiat Croma con Jeremy Irons. Ha anche curato l’adattamento tv della commedia “Sabato, domenica e lunedì” di Eduardo De Filippo. Orfano di entrambi i genitori a 17 anni, è sposato con la giornalista Daniela D’Antonio, dalla quale ha due figli, Anna e Carlo. L'occasione sprecataGrande maestria quella di Sorrentino nella fiction “Young Pope”! Capace, con arte, ingegno e anche furbizia, di tenere sempre alto l'interesse del telespettatore. Almeno di quello capace di superare lo sgambetto di colpi di scena al limite dell’azzardo. Ma continuando a guardare l'evolversi un po' sconclusionato della serie, la domanda dapprima crescente del “ma dove vuole andare a parare?” man mano svanisce nella delusione che probabilmente rimarrà senza convincente risposta. La fiction tocca temi profondi e cruciali per ogni persona: infanzia, (non) rapporto con i genitori, fede, sesso, senso della vita. Li approfondisce anche talvolta in modo non scontato. Ma sembra un girare a vuoto senza speranza di ricavarne un senso. Va bene evidenziare i problemi, ma perché non indagare altrettanto bene anche le soluzioni? Perciò dico che forse è un'occasione sprecata. Sorrentino ci fa innamorare del cinema e in questo caso anche della televisione, per la loro capacità di entrare nella vita e toccarci nelle nostre corde più profonde. Ma non mi sembra rispettoso sfruttare tanti temi finalizzandoli al mero business. Il mondo soffre tanto e mi pare necessario chiedersi per ognuno di noi cosa possiamo fare per aiutarci. Occorre trovare un modo nuovo, autentico... provarci almeno. Perciò, riconoscendo il talento di Sorrentino, avverto la possibilità che possa presto investirlo in modo più proficuo per tutti noi. Alberico Cecchini |
Galleria Immagini
Interviste Esclusive
27-01-2022In arte Dario Ballantini 27-01-2022 Una stella a Roma. Antonio Ziantoni 06-12-2021 Angelina Jolie: Una dea tra gli umani 06-12-2021 Erminio Sinni: Ho vinto la prima edizione di “The Voice Senior” 06-12-2021 Paolo Sorrentino: sognando l’Oscar 06-12-2021 Campioni del mondo 06-12-2021 Paolo Calabresi: Quella volta in cui ho finto di essere Nicolas Cage 22-10-2021 Penélope: le fiamme negli occhi 22-10-2021 Alessandra Amoroso: sono ciò che sento 22-10-2021 “Il mio sogno? Sanremo!” |
Copyright © 2009 Medium Srl
P.Iva 01993040599 La redazione di ioAcquaeSapone Rivista Online non è responsabile per i contenuti di siti esterni |
Io Giornalista
Contatta la redazione Sitemap |
Privacy Notice
Disclaimer Web Agency |