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Un compagno speciale

Eva, una bambina dei Castelli Romani, racconta del suo compagno di classe autistico, che a scuola può contare sull’aiuto di tante persone

Ven 26 Mag 2017 | di Eva Addessi IV C dell'Istituto comprensivo Marino Centro in provincia di Roma | Eroi Bambini
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Nella mia classe c'è un bambino autistico. Visto che non riesce a parlare, usa tantissimi segni, molti che neanche capiamo. Quando non lo riusciamo a capire, si arrabbia e va fuori di testa: inizia a urlare, tirare i capelli, sputare, lanciare oggetti e menare. Quando lo guardo, mi fa tantissima tenerezza e credo che sia stata molto ingiusta la natura a colpire proprio lui, ma dopo ci penso un po' su: se non avesse colpito lui, avrebbe colpito qualcun altro e sarebbe stato uguale. 

Adesso che la sua maestra manca da pochi giorni, si approfitta di tutte le maestre che lo aiutano. Si diverte molto a sfidare la maestra, ma ovviamente vince sempre lei. A lui piace toccare le cose, infatti molte cose le impara toccando. Va matto per la cioccolata Kinder, soprattutto le barrette. Lo rilassa sfregare le cose, una volta si è tolto le scarpe ed è arrivato a sfregare pure quelle. Quando fa il bravo gli danno un premio: o il tablet o la barretta Kinder che non può mancare nella sua dieta. Quando andiamo a mensa, mangia tutto molto velocemente e la maestra chiede sempre alla cuoca un po' di olio in un bicchiere, che poi versa in un piatto vuoto e ci intinge il pane. Io non so come andrà a finire il suo futuro da adulto, ma qui nel presente ci sono molte persone che lo aiutano, compresa io, e di questo sono molto felice e soddisfatta.


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