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Mostri, killer e supereroi: che luglio!

Un vecchio leone come Walter Hill, l’Uomo Ragno, un killer che non t’aspetti: un’estate da urlo

Mer 28 Giu 2017 | di Boris Sollazzo | TV/Cinema
Foto di 7

Spider-Man: Homecoming

Genere: supereroi
Regia: Jon Watts
Voto: 4

Un reboot (film o videogioco che si presenta come il nuovo inizio di una serie, pur riprendendone figure e vicende) di solito è come la cover di una canzone: o funziona alla grande o è un disastro. Per fortuna questo nuovo Uomo Ragno è nel novero di quel ritorno alle origini che sa essere degno delle aspettative, anche perché Watts decide di pigiare l’acceleratore della commedia e nel modo migliore, rispolverando quelle atmosfere alla John Hughes che incarnano perfettamente lo spirito guascone e allo stesso tempo fragile del Tessiragnatele. Nuovi cattivi, nuove battute, nuove armi e anche una nuova tuta: possono amarlo gli appassionati di comics e cinecomics ma anche chi decide di avvicinarsi al Marvel Universe per la prima volta. Perché Holland è un ottimo Uomo Ragno e Watts con discrezione e umiltà sa tessere la ragnatela del racconto in solitaria del nostro giovanissimo supereroe così come le suggestioni che lo (re)inseriscono nell’universo più ampio dei supereroi, gli Avengers in particolare (ed ecco perché Tony Stark qui è fondamentale, in tutti i sensi). Un ottimo regalo estivo.

 


 

Nemesi


Genere
: action
Regia: Walter Hill
Voto: 3,5

Nessuno può mettere Walter Hill in un angolo. È delittuoso mettere questa perla di follia e creatività in uscita il 27 luglio, condannandolo così, almeno qui in Italia, a un probabilissimo oblio. Sono i vecchi leoni quelli più coraggiosi, e il regista de “I guerrieri della notte”, mitico cult e apice della sua carriera da cineasta, lo è. Così si sceglie una storia folle e geniale: una donna (Sigourney Weaver) che vuole vendicarsi con un killer che le ha rovinato la vita, ma non uccidendolo. Frank il sicario, infatti, non subirà la sorte che riserva alle sue vittime, ma un’operazione di chirurgia plastica. Totale. Una sfida visiva, narrativa e ovviamente recitativa per quel vulcano di Michelle Rodriguez, maschiaccio sexy che diventa l'anima di uno strano e pazzo buddy movie al femminile. Hill tiene una storia improbabile per le redini, la circonda di feroce ironia e intuizioni da maestro, si avvale di due mattatrici d’eccezione  - che sembrano divertirsi da matti - e ci porta in un film che non ti aspetti e non puoi non adorare per la sua incoscienza.

 


Shin Godzilla


Genere: disaster movie
Regia:  Hideaki Anno
Voto: 3

C’è una premessa fondamentale da fare prima che leggiate questa recensione: vi devono piacere i mostri giganti, la fantascienza improbabile, l’avventura fracassona. Se siete di quel pubblico radical chic che storce il naso di fronte a palazzi che crollano sotto zampe giganti, allora cercate altro. Altrimenti sedetevi e divertitevi, perché delle trentuno (31!) pellicole dedicate al lucertolone, questa è una delle più fluide, riuscite e piene di ritmo. Non sarà sorprendente o originale, anzi la sua forza risiede proprio nel modello antico e solido del più classico dei disaster movie: uomo che capisce prima di tutti la verità, mondo che non ci crede e affibbia la catastrofe imminente a una causa sbagliata (una “rassicurante” attività vulcanica), donna bellissima (Satomi Ishihara) che arriva da fuori a rapirci il cuore e a illuminarci. Il resto è caos, lotta impari, atti eroici e lucertoloni arrabbiati e infine… lo vedrete. Impossibile non farsi prendere e incredibile che il lungometraggio ci abbia messo un mese a venire qui da noi, che Godzilla lo adoriamo.

 



Chips


Genere: commedia poliziesca
Regia: Dax Shepard
Voto: 2,5

Siamo al punto in cui dopo aver finito (di nuovo) le idee, riprendiamo l’autostrada tv-cinema ricordandoci che è sempre andata e ritorno, a doppio senso. Dopo che la serialità televisiva è diventata grande prendendo ispirazione dal grande schermo e aver visto anche il contrario, ora il cinema torna, come già qualche anno fa, al piccolo schermo di qualche decennio fa. E cosa c’è di più vintage, ironico e ingenuo di CHiPs, storia di una coppia di poliziotti interraziale politicamente corretta: tanto da farci sempre sospettare un legame profondo tra Poncharello e il suo partner Baker, maliziosamente accennato, in questo 2017, da un manifesto molto camp. Quei due poliziotti, grandi grossi e giuggioloni, buoni e piuttosto imbranati, già 40 anni fa li adoravamo per la loro semplicità, per il loro incarnare una legge e un “ordine” fin troppo umano. In questa versione, però, si tenta la carta “Baywatch”: prendere una serie che si prendeva sul serio e puntare sull’autoparodia, sull’involontariamente comico che qui invece diventa esplicito, in tutti i sensi: eroticamente, nel modo più “stupefacente” e linguisticamente. Il risultato è per stomaci forti, ma divertente anche perché il regista si mette nei panni scomodi di Baker ed è una grande scelta.

 

Il tuo ultimo sguardo


Genere: Dramma
Regia: Sean Penn
Voto: 1

Sean Penn dietro la macchina da presa, la sua (ex) Charlize Theron davanti, con Javier Bardem. Sembra una formula perfetta per un bel film impegnato, politico, artisticamente valido, amato dal pubblico per le belle facce dei protagonisti e dalla critica perché autore e interpreti sono di quelli capaci di entrare nelle teste e non solo nei cuori persino dei recensori più severi. Il punto però è che quando metti troppi assi in una squadra, come nello sport, rischi di non riuscire a vincere. Tutti giocano per sé, tutti provano a trionfare da soli. E se poi gli schemi sono banali e senza fantasia - in questo caso parliamo della sceneggiatura - allora è un guaio serio. Il tuo ultimo sguardo voleva essere un’opera che avesse un valore creativo e allo stesso tempo sociopolitico, è invece una storia d’amore tra la direttrice di un’agenzia di aiuti umanitari e un medico, un melodramma grottesco e patetico. Eppure Sean Penn con “La promessa” e “Into the wild” ci aveva detto di essere un grande cineasta. Qui, semplicemente, deve esserselo dimenticato.



 

I MAGNIFICI 7 IN SALA


Spider-Man: Homecoming: commedia adolescenziale in cui il supereroe è pure un supergiovane con il bel viso di Tom Holland. Le origini del tessiragnatele, ragazzo (quasi) qualunque.

Nemesi: un killer subisce una vendetta peggiore della morte. Forse. Sigourney Weaver, infatti, trasforma il sicario Frank in una donna, Michelle Rodriguez. Dio benedica Walter Hill e la sua follia.

Shin Godzilla: sul lucertolone che ama distruggere intere città, c’è una cinematografia sconfinata (ben 31 opere, di cui almeno la metà dimenticabili). A sorpresa, questa è una delle opere migliori. 

Chips: come già successo per Starsky e Hutch qualche anno fa e poche settimane addietro per “Baywatch”, si riprendono icone televisive e si rivedono in modo politicamente scorretto. Non male.

The War - Il pianeta delle scimmie: Cesare, leader sempre in bilico verso il suo lato oscuro e animale (d’altronde è una scimmia) in uno scontro epico e forse etico. Risultato? Bestiale.

Crazy Night - Festa col morto
: il matrimonio agli americani fa paura. Ma ancor di più gli addii al celibato e nubilato. Notte da leonesse con omicidio (di uno spogliarellista): ormai si esagera.

Il tuo ultimo sguardo: Sean Penn, da anni, sembra interessato più alle sue love story turbolente con donne bellissime che al cinema. Il risultato è questo film finto impegnato e irritante. Da evitare.

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