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Il Tg delle buone notizie

Fatto da bambini e ragazzi a scuola, squarcia la pioggia di negativo diffusa dai media

Gio 25 Gen 2018 | di Francesco Buda | Media
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Una scatola, tante persone di ogni età, collegate e la voglia di vedere bright, luminoso. Perché di cose belle e buone ne accadono ogni giorno, anche se giornali e Tg non ne parlano o gli dedicano fragili e minuscoli spazi. Ora però la riscossa dell'informazione positiva parte dai piccoli, accompagnati da adulti stanchi della cappa di negativo sparsa a tutte le ore dai soliti mass media. Da gennaio è partito il primo Tg delle buone notizie curato dai bambini e ragazzi a scuola. Ideata e lanciata dalla comunità “The Bright Side” via internet, l'iniziativa ha raccolto l'adesione di 100 scuole italiane, con oltre 2mila alunni di quinta elementare e delle medie. 
Non siamo inevitabilmente destinati a subire per forza certi modelli 'culturali' e la malvagia banalità del male che piove da Tv, smartphone, giornali o dal chiacchericcio lamentoso, ansiogeno e involontariamente complice. Allo stalking a mezzo stampa del gossip macabro, della cronaca nera morbosa, del negativo a pioggia, c'è chi reagisce con gioia e positività. 

I CACCIATORI DI BUONE NOTIZIE
Guidati dagli insegnanti, gli allievi diventano segugi e divulgatori della bellezza e delle cose sane. Scrivono su foglietti le buone notizie che trovano e le mettono nella “Scatola della positività” che tengono in classe. Vegnono quindi selezionate e lanciate su internet. «Un Tg fatto dal basso – dice il papà dell'iniziativa, Antonino Esposito -, tramite i social, a costo zero e a budget zero, realizzato non da giornalisti ma da migliaia di giovani studenti, guidati dai loro meravigliosi e positivi docenti, verranno trasformati in cacciatori e segnalatori settimanali di goodnews». 
Media partner sono il Corriere della Sera e Radio24. Semplice quanto efficace può essere la trovata: «L'importanza di questo progetto è di dare la possibilità a tutti di conoscere le cose valide e che funzionano, che nel mondo accadono e che possono essere prese come spunto per poter dire che “si può fare” e contrastare le brutture e le cose negative che si vedono su Tg e quotidiani, ma pure sul web», spiega ad Acqua & Sapone la maestra Barbara Riccardi. È la tutor di questo progetto. «Così possiamo dare la possibilità ai piccoli di rispecchiarsi in una società e in un mondo adulto positivi e questo può aiutare a migliorare la vita quotidiana. In classe io utilizzo anche la rivista Acqua&Sapone, che dà spesso begli spunti», sottolinea la docente, che insegna all'Istituto comprensivo Padre Semeria di Roma. Un esempio concreto di quel che c'è scritto ben visibile – citando la grande Maria Montessori - sul sito internet della sua scuola: “Il bambino non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere”. 

LA FELICITÀ CONTAMINA
«Spesso hanno difficoltà nell'esprimersi e nello scrivere - prosegue la maestra Riccardi - e questa è un'esperienza positiva di come i ragazzi possono sperimentarsi nella creatività, attraverso la ricerca e la scrittura. Così li avviciniamo anche allo studio, senza lo spauracchio del voto, dell'interrogazione, della performance. Il mio metodo è giocare seriamente, così si impara serenamente. Partendo dai loro bisogni, dalle loro competenze e abilità. Se mi diverto io si possono divertire anche loro. La felicità contamina. I ragazzi delle classi dove ho già sperimentato il Tg fatto da loro, hanno superato l'esame di terza media con il massimo dei voti», racconta la maestra che finora è l'unica italiana candidata al Global Teacher Prize, considerato il premio “Nobel” per l'insegnamento istituito da Unesco, di cui è è ambasciatrice. «Vedere un adulto triste, lagnoso cosa produce in bambini e ragazzi? Sconforto: arrivano in classe catapultati da un finestrino già carichi di ansie perché il mondo adulto è tutto in corsa, con le paure, i problemi, il mutuo, la crisi, le ansie di prestazione dei genitori. Non c'è un tempo buono e felice». 

SE NOI ADULTI… 
Quante volte pensiamo, diciamo o sentiamo dire che i ragazzi non sanno quel che vogliono, che non hanno voglia di fare e via per i tanti rigagnoli dei giudizi? Sentenze ed etichette su coloro che noi stessi, presunte persone mature, magari abbiamo contaminato con negatività, pressioni, materialismi, incoerenze, debolezze, timori, cinismo, inconsce fughe… O semplicemente sostituendoci a loro anziché aspettare i tempi dei bambini e sostenerne le potenzialità, lasciando che si esprimessero loro a modo loro anziché pretendere di “insegnare”. Oggi, però, su internet possiamo “imparare” dai piccoli: su  www.facebook.com/positivitybox0/ ci sono le loro buone notizie. I curatori del progetto con The Bright Side chiedono nei Tg della Rai il 50% dello spazio per le buone notizie. 
Noi vi diamo questa, gratis, senza canone e senza farvi pagare la tassa occulta dei sussidi all'editoria, che la rivista Acqua&Sapone non ha mai chiesto.   



Il manifesto della positività

Il Tg delle Buone Notizie curato dai ragazzi delle scuole elementari e medie è previsto al punto numero 9 Manifesto della Positività. Un decalogo che “The Birght Side”, la community delle buone notizie via internet, ha lanciato a maggio scorso su radio Rai a maggio scorso nel programma “L'Edicola di Fiorello” e Rosario Fiorello ne è stato il primo firmatario. Ecco i 10 punti:

• Le buone pratiche e le buone notizie esistono eccome!

• Il futuro si costruisce combattendo le cattive pratiche e valorizzando quelle buone

• Le buone notizie fanno bene al sistema immunitario e al cervello

• Sul web, le buone notizie sono le più apprezzate e condivise

• Le buone notizie sono oggi nascoste dai TG e dai media: noi le vogliamo in prima pagina

• Vogliamo nei TG RAI il 50% dello spazio per le buone notizie e le buone pratiche

• Vogliamo creare un network per promuovere e diffondere buone notizie

• Vogliamo raccontare delle foreste che crescono, non dell'albero che cade

• Vogliamo trasformare gli studenti in altrettanto “cacciatori” e segnalatori di buone notizie

 

Sceglieremo periodicamente le top good news che conserveremo nel nostro sito 


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