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Vivo, morto, XArriva un nuovo genere da indicare sul certificato di nascita (nello stato di NewYork): è davvero un diritto dei genitori?Gio 27 Set 2018 | di Angela Iantosca | Editoriale
Quando vedo il segno “X” penso subito alla moltiplicazione o a varie caselle tra cui scegliere. Mi viene in mente anche l’alfabeto greco e quel dubbio che avevamo sempre a scuola tra kappa e ki. Subito dopo mi viene in mente il mio bisnonno e il segno che usava per firmare, perché lui, come tanti, non sapeva neanche scrivere il proprio nome e allora quella “X” diveniva un ottimo paracadute da usare alla fine di un foglio pieno di parole che non sapeva leggere. Forse però la “X” più celebre è quella che cantava Ligabue in quella canzone che è diventato anche un modo di dire “Vivo, morto, X”, dove quel segno ne denunciava tante di cose. Ma ora la “X” viene a significare qualcosa di nuovo. Indica un nuovo genere umano. Indica in America, in particolare nello Stato di New York, il riconoscimento del genere Gender. D’ora in poi, infatti, sul certificato di nascita, senza bisogno di un parere medico, chi non si riconosce nel maschio e nella femmina, potrà scrivere “Gender X”. E fino a qui direi che è sostenibile l’idea che ognuno è libero di autodefinirsi come preferisce. Ma - udite, udite - nella Grande Mela c’è un’altra novità: i genitori potranno stabilire cosa mettere sul certificato di nascita dei propri neonati, se maschio, femmina o Gender X. Un po’ come accade in Svezia, dove c’è chi da tempo promuove il genere neutro, chiedendo addirittura che al momento della nascita nessun medico urli esultante “è un maschio!”, “è una femmina!” per non condizionare il nascituro sulla scelta del proprio sesso... Cari mamma e papà (o, se preferite, genitore 1 e genitore 2) della Grande Mela e non solo, perché dovete decidere per me cosa sono? La vostra libertà forse non lede la mia? O forse, come accade sempre più spesso, la corsa ad avere troppi diritti vi fa calpestare i diritti di chi non ha la possibilità di parlare e subisce le scelte degli altri? |
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