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Avanzi Popolo 2.0A Bari quattro amici insieme per educare alla gestione delle eccedenze alimentariGio 30 Mag 2019 | di Marzia Pomponio | Ambiente
Ogni anno nel mondo vengono gettati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a circa un terzo della produzione totale destinato al consumo umano, una quantità sufficiente a sfamare 868 milioni di persone che soffrono la fame. Solo in Europa sono 89 milioni le tonnellate di cibo sprecato a qualsiasi stadio della catena alimentare. I dati sono quelli diffusi dalla FAO durante l’Expo svolto nel 2015 a Milano, con tema l’alimentazione nel pianeta, e per quattro amici di Bari, Marco Ranieri, Antonio Scotti, Marco Costantino e Antonio Spera, impegnati nel campo dell’innovazione sociale, del commercio equo e della solidarietà, erano numeri troppo allarmanti. Nasce così Avanzi Popolo 2.0, il progetto volto a sensibilizzare e ad educare alla gestione delle eccedenze di cibo promosso dall’associazione da loro fondata “Farina 080”. «Nel 2018 abbiamo salvato le eccedenze di 27 banchetti matrimoniali e 12 convegni, creato collegamenti tra 75 imprese di produzione, trasformazione, distribuzione e ristorazione e 25 enti di carità, per un totale di 5949 kg di cibo, 15.832 i kg recuperati dal 2015» dichiara Marco Ranieri, presidente dell’Associazione.
Come funziona Avanzi Popolo 2.0? Una vostra caratteristica è l’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici.
«Avanzi Popolo mette in contatto i luoghi dello spreco – che in Italia nel 42% si concentra nelle famiglie – con i luoghi del bisogno, cercando di tenerli a km 0, questo permette di utilizzare solo mezzi di trasporto leggeri. Per contrastare lo spreco o avviciniamo quanto più possibile le persone ad altre persone bisognose – parliamo quindi di foodsharing – oppure spostandoci su distanze brevi con mezzi leggeri come una bicicletta, donata dal Rotary di Bari, alla quale abbiamo agganciato un carrello. Ogni settimana facciamo il giro degli esercizi commerciali in due quartieri di Bari per recuperare l'invenduto e lo consegniamo alla parrocchia che si occupa della ridistribuzione a famiglie già seguite dagli sportelli Caritas. Questo lavoro ci permette di recuperare tanto piccolo invenduto che diventa poi una quantità importante, perché parliamo di 20-25 kg ad ogni uscita».
La vostra missione è a doppio binario: sociale e ambientale.
«Con il foodsharing operiamo nel sociale, ma lo spreco di cibo è anche una questione ambientale: per la produzione di CO2, si consuma cinque volte l'acqua del Lago di Garda per produrre cibo che viene buttato in spazzatura e il 28% del terreno dedito all’agricoltura è utilizzato per cibo che viene gettato. Rispettare il cibo significa anche rispettare tutta la catena che c’è alle spalle».
FARINA 080
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