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Un archivio di musica e tradizioni popolari

12mila documenti presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

Gio 29 Ago 2019 | di Emanuele Tirelli | Attualità
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12 mila documenti già catalogati e altrettanti pronti per finire nella stessa grande enciclopedia. Le tradizioni popolari sono state e continuano ad essere oggetto di uno studio iniziato nel 2007 e sfociato nella Rete degli Archivi Sonori di Musiche di Tradizione Orale alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Dentro questa preziosa raccolta ci sono i suoni e i canti locali di tutta Italia. Per ora sono 6 le regioni già digitalizzate (Basilicata, Puglia, Basilicata, Campania, Marche, Puglia e Umbria) grazie al lavoro dell’associazione culturale Altrosud che si è avvalsa della preziosa collaborazione delle principali strutture del settore, del Ministero dei Beni Culturali e di molti ricercatori privati. Alcuni file sono giunti anche dal Giappone e dagli Stati Uniti, testimoniando la grande attenzione internazionale per le culture locali italiane.

Come
Documenti sonori, audiovisivi e fotografici sono consultabili tramite il sito www.archiviosonoro.org e, in maniera più completa, direttamente nelle sale dedicate all’interno della Biblioteca Nazionale in viale Castro Pretorio a Roma. La ricerca dei file è possibile sia su base regionale che su una teca unitaria. Inoltre, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, saranno pubblicati anche quelli relativi alla regione Lazio e, in queste settimane, l’associazione Altrosud sta lavorando alla digitalizzazione dei materiali audio, video e fotografici del fondo Ettore De Carolis e del fondo Portelli.


Adotta un canto
L’idea e l’augurio sono quelli di riproporlo ogni anno. “Adotta un canto, scopri una tradizione” è il concorso promosso dalla Rete degli Archivi Sonori e destinato alle scuole, dove gli alunni studiano e rivisitano alcuni canti regionali, in un percorso di avvicinamento e approfondimento di un passato ancora attuale, base del presente.

Altrosud
«Con la Rete degli Archivi Sonori», ha detto Domenico Ferraro, presidente dell’associazione, «vogliamo restituire alle comunità locali i documenti rappresentativi delle proprie tradizioni culturali, facilitandone la consultazione a studiosi e appassionati. In questa prospettiva l’approdo alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma costituisce il coronamento di un lavoro svolto negli anni su basi regionali e, allo stesso tempo, rappresenta la legittimazione definitiva dell’importanza delle forme dell’espressività popolare, sia sul versante musicale che su quello linguistico e poetico, ai fini di una rappresentazione esaustiva della cultura nazionale».
 

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