![]() |
Attualità |
Cerca nel sito:
|
Volevo morire: adesso salvo i bambiniSola, malata e abbandonata da tutti. Oggi fa missione con altre 400 famiglieGio 21 Nov 2019 | di Majolie Evelyne Kolega | Attualità
Sono nata a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, un Paese dilaniato da una sanguinosa guerra che ha provocato migliaia di morti e un milione di rifugiati (su 5 milioni di abitanti). L’ONU dice che da noi si sta consumando un nuovo e orribile genocidio. Sembrano questioni locali, ma dietro alle forze ribelli Seleka e Anti Baraka ci sono le grandi potenze internazionali, che sfruttano le nostre secolari divisioni tribali per accaparrarsi i nostri giacimenti di oro, diamanti, petrolio e uranio. Sono nata in una famiglia come tante altre, dilaniata oltre che dalla guerra, da contrasti profondi. Mia madre era la terza moglie di mio padre e tutti noi subivamo molte angherie. All'età di 5 anni ero già orfana di entrambi i genitori. Mi ammalai di poliomielite e persi una gamba. Fui abbandonata da tutti. Per nutrirmi, mi trascinavo sulle braccia e rovistavo nella spazzatura. A un certo punto sono stata accolta in una “casa famiglia” seguita da una comunità carismatica. Ora avevo da mangiare e un riparo, ma non avevo relazioni e rimanevo chiusa in me stessa. Volevo morire. Un giorno ricevetti una “adozione a distanza” con Italia Solidale. Pensavo fosse un aiuto come tanti. Il donatore italiano mi mandò una lettera esprimendomi tutto il suo amore, mi scrisse: “Non preoccuparti piccola mia, ora hai un papà”. Per la prima volta sentivo una relazione e questa fu la prima salvezza.
Crescendo ricevetti i libri di Padre Angelo. Leggendoli scoprii che ero stata creata da Dio con energie meravigliose, uniche e irripetibili, ma che il non amore dei miei genitori e del mio ambiente, portatori incoscienti di condizionamenti secolari, non le aveva fatte sviluppare. Capii che erano state queste ferite a provocare la debolezza della mia persona, della mia sessualità, dei miei nervi e quindi la malattia del mio corpo. Iniziai a coinvolgermi sempre più nella “missione solidale”. Ero sostenuta dalla comunità. Volevo vivere, testimoniavo a tutti e scambiavo con tutti. Restituire ad altri sofferenti l'amore che avevo ricevuto mi faceva guarire sempre più dai miei condizionamenti profondi. Quando avevo 22 anni, mi hanno portato una bimba di tre mesi moribonda di cui nessuno si voleva occupare. L’ho accolta subito come una figlia. Con l’aiuto del donatore, ho sviluppato un’attività produttiva vendendo legna e ho potuto scambiare i miei prodotti con quelli delle altre famiglie. Mia figlia ora ha 13 anni ed è anche lei missionaria verso tanti bambini. Un giorno mi ha portato a casa una bimba morente e abbandonata implorandomi di tenerla con noi. Siamo povere, ma ho subito accettato. Tante altre famiglie, con l'aiuto dei libri e delle testimonianze, hanno imparato ad amare. Tutto questo ci faceva uscire dalle violenze secolari. Stavamo ricevendo così tanto amore da Dio, da Padre Angelo, dalle famiglie italiane! Sentivamo che dovevamo dare anche ad altri la stessa possibilità. Per questo quando, nel 2016, Padre Angelo ci ha chiesto una mano per salvare i bambini poveri di un altro continente trovando nuovi donatori qui a Bangui, non ci abbiamo pensato due volte e li abbiamo trovati tutti! Nonostante ci fosse la guerra e anche i donatori erano poveri. Anche le famiglie dall’altro continente hanno fatto lo stesso con noi. Questo “gemellaggio” con famiglie di tutto il mondo sta generando un vero processo di pace qui tra di noi. Nonostante i conflitti, oggi siamo più di 400 famiglie, tutte “missionarie” perché abbiamo sperimentato che questa cultura e solidarietà completa è l’unico modo per fermare la guerra dentro e fuori di noi.
Ora sono qui in Italia fino a dicembre, accompagno i volontari di “Italia Solidale” in tutte le regioni, per sostenere la loro missione con la mia testimonianza. Così continuo a restituire l’amore immenso che ho ricevuto!
|
Galleria Immagini
Attualità
06-12-2021Professione travel blogger 06-12-2021 Gli effetti del lockdown sulle dipendenze 06-12-2021 La prima volta dei figli 06-12-2021 Una Ca.Za. per invecchiare attivamente 06-12-2021 “Ho deciso di vivere su una barca” 06-12-2021 Vinted o Hunger Games? 06-12-2021 Farine: quale livello di sicurezza? 22-10-2021 Il nostro laboratorio sartoriale per rinascere dopo il lockdown 22-10-2021 Caffè Ciamei: licenza numero uno 22-10-2021 La donna del Tartufo |
Copyright © 2009 Medium Srl
P.Iva 01993040599 La redazione di ioAcquaeSapone Rivista Online non è responsabile per i contenuti di siti esterni |
Io Giornalista
Contatta la redazione Sitemap |
Privacy Notice
Disclaimer Web Agency |