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Cinema sotto l’alberoDa Checco Zalone a Guerre Stellari: sotto l’albero di Natale i regali cinematografici sono tanti e ricchiGio 21 Nov 2019 | di Boris Sollazzo | TV/Cinema
Frozen II - Il segreto di Arendelle
Dal 27 novembre
Genere: Animazione
Regia: Jennifer Lee, Chris Buck
Un altro sequel, forse uno dei più attesi del decennio. Il primo Frozen, nel 2013, è diventato un caso cinematografico e commerciale, ha segnato una generazione di bambini, Elsa è diventata un idolo femminista delle più piccine. E pure delle loro mamme. È lei a sentire che nuovi poteri stanno arrivando, insieme a una voce che la porterà a viaggiare verso le sue origini, sue e di Anna. Per farvi capire qual è l’attesa per questo film, valutate che il primo teaser ha ampiamente superato i 100 milioni di visualizzazioni in pochissimi giorni e che sono stati bruciati tutti i record di prevendita per il primo giorno e la prima settimana di programmazione.
Last Christmas
dal 19 dicembre
Genere: commedia sentimentale
Regia: Paul Feig
Sì, George Michael c’entra eccome. Sui titoli di coda sentiremo un suo inedito, integralmente. Per il resto c’è il tributo del titolo e poi i suoi due amici Emma Thompson, che scrive, e Paul Feig, che dirige a raccontare la storia di una donna che scopre che la sfortuna ci vede benissimo, così tanto che anche quando decide, per invertire la tendenza, di accettare un lavoro per Natale, finisce per dover fare l’elfo di Babbo Natale in un negozio. Lei è Emilia Clarke e lì incontrerà qualcuno...
Cetto c’è, senzadubbiamente
dal 21 novembre
Genere: Commedia
Regia: Giulio Manfredonia
“Sono il Re del Sud Italia, viva la monarchia!”. Battuta illuminante e geniale, per il terzo capitolo di una saga comico-politica geniale ed esilarante. Torna Cetto La Qualunque, il politico cialtrone che un tempo sembrava parodia, poi è diventato critica e satira e, infine, al giorno d’oggi solo cronaca. Antonio Albanese dopo 16 anni non poteva immaginare che un comprimario del suo pantheon di personaggi diventasse un’icona. E al cinema torna dopo i super incassi del 2011 e del 2012. Con l’idea definitiva.
Tolo Tolo
dal 1° gennaio
Genere: commedia
Regia: Checco Zalone
Ormai lo vediamo solo al cinema. L’uomo dei record, l’attore e autore che ha riempito le sale più di ogni altro collega in Italia, sa che deve farsi desiderare. Con “Tolo Tolo” l’attesa è diventata spasmodica, anche perché Luca Medici (il vero nome del comico) ha tenuto un riserbo strettissimo sulla trama, svelando solo che nella colonna sonora, tutta sua, un pezzo si chiamerà “Se t’immigra dentro il cuore”. Si dice che un comico potrebbe essere rapito e portato in Africa, forse, si sa solo che per l’esordio alla regia di Zalone - prima c’era l’amico e sodale Gennaro Nunziante dietro la macchina da presa - non si è badato a spese sia per i set che per il numero delle comparse. Sarà il film della maturità? L’uomo da 170 milioni di euro - tanto ha incassato finora - ci conta.
Pinocchio
dal 25 dicembre
Genere: Fantastico
Regia: Matteo Garrone
Matteo Garrone mette mano laddove tutti, tranne forse Luigi Comencini, si sono scottati. Lo fa, peraltro, prendendo nel cast l’ultimo che ha fallito con la favola di Collodi, Roberto Benigni (che si diede, già ampiamente di mezza età, il ruolo del burattino) per fargli fare Geppetto. Decide di leggere davvero quel capolavoro, in tutte le sue sfumature horror, inquietanti, profonde. Per comprenderne l’anima più profonda e dolente, con Gigi Proietti a fare Mangiafuoco e Papaleo e Ceccherini nei panni de Il gatto e la volpe.
Star Wars: L’ascesa di Skywalker
dal 18 dicembre
Genere: fantascienza
Regia: J.J. Abrams
Torna Luke Skywalker, con Mark Hamill ringiovanito digitalmente, e che l’evento sia atteso lo dimostra il fatto che il trailer ha fatto parlare di sé per tutta una settimana il mondo intero. Vorremmo sapere la trama, ma la verità è che forse non lo sanno neanche in Disney visto che gira voce che ci siano tre versioni diverse (una di J.J. Abrams, una con le modifiche del CEO Disney, un’altra pare con la supervisione di George Lucas in persona). Di sicuro è l’ultimo “Star Wars” vecchio stile. Nulla sarà più come prima.
Black Christmas
dal 12 dicembre
Genere: horror
Regia: Sophia Takal
Nel periodo più redditizio per il cinema non poteva mancare il genere più conveniente, l’horror. E cosa fa più paura di una festa, anzi La Festa, rovinata? Remake dello stracult del 1974 (da noi conosciuto come “Un Natale rosso sangue”), anche qui c’è una confraternita femminile funestata da un serial killer, il punto è che nel 2019 le belle e giovani ragazze prese di mira non ci stanno a fare le vittime sacrificali e reagiscono (finalmente!). Ah, c’è anche Imogen Poots.
La dea fortuna
dal 19 dicembre
Genere: melodramma
Regia: Ferzan Ozpetek
Ferzan Ozpetek dopo “Napoli Velata” torna nell’universo che lo ha fatto amare, quello de Le Fate ignoranti. Racconta la storia di Arturo e Alessandro (Stefano Accorsi ed Edoardo Leo, alla prima prova d’autore), di uno scrittore frustrato e di un idraulico, da 15 anni insieme, forse stanchi di un amore che la quotidianità ha minato. Ma Annamaria - una splendida Jasmine Trinca - per questioni di salute, lascia loro i suoi due figli per qualche giorno. E da qui si riaccende qualcosa, un terremoto emotivo li coglie. E noi siamo lì a guardarli.
L’immortale
dal 5 dicembre
Genere: Drammatico
Regia: Marco D’Amore
Questa è davvero l’ultima volta. L’immortale non tornerà più, ma per salutare tutti sceglie il cinema. Nell’ultima apparizione nella serie “Gomorra”, nella prima puntata della quarta stagione televisiva, Genny Savastano spara all’ormai sodale fraterno un colpo letale. Ciro Di Marzio affonda nel Golfo di Napoli e lì ricorda. Di essere un figlio del terremoto del 1980, di una Napoli bellissima e ferita, come lui, capace di uccidere la moglie ma anche di sentimenti alti, criminale ed eroe. Questo film racconta la sua formazione: sentimentale e criminale.
Il primo Natale
dal 12 dicembre
Genere: commedia
Regia: Salvatore Ficarra, Valentino Picone
Settimo film insieme per gli inseparabili e (quasi) infallibili Ficarra e Picone. Questa volta, mostrando la volontà graduale ma costante di cercare una commedia pop e popolare ma sempre più sofisticata, si fanno catapultare ai tempi della nascita di Gesù. Un viaggio nel tempo picaresco in cui devono trovare ogni modo per sopravvivere, pur non conoscendo nulla del luogo e del tempo, e in cui interverranno in azioni fondamentali per il nostro universo come fecero, a suo tempo, Troisi e Benigni con Non ci resta che piangere.
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