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Nuovo cinema quarantena

Con il Covid 19, molti scelgono le piattaforma internet: Netflix, Amazon Prime, Timvision, Disney+

Lun 30 Mar 2020 | di Boris Sollazzo | TV/Cinema
Foto di 5

Diamanti grezzi
Genere: Dramma
Regia: Benny Safdie, Josh Safdie
Piattaforma: Netflix
Voto: 4,5 / 5

I fratelli Safdie sono il vero cinema indie americano. La loro capacità di costruire immagini, demolire immaginari e rompere le regole della narrazione e della visione più consueta sono da sempre un faro per chi non vuole essere schiavo di Hollywood. Questo li ha relegati al ruolo di maestri di nicchia, amatissimi dai festival e da un pubblico selezionato ma incapaci di fare il grande salto. Diamanti grezzi è la massima sintesi tra il successo e il talento: non tradendosi neanche marginalmente hanno trovato l’ispirazione giusta e il protagonista perfetto, Adam Sandler (da anni aspettava un ruolo così, c’è da giurarci) per una storia che viaggia tra Scorsese, che qui è anche produttore esecutivo, e Dostoevskji. Un uomo ridicolo, schiavo dei suoi vizi, lombrosianamente grottesco e squallido, ci porta attraverso una New York atipica alla ricerca della sua salvezza, ma non della redenzione, perché Howard è contento della sua vita infame, vuole sopravvivere perché ama la vita che fa. E lo dimostra lottando per essa, cercando il colpo grosso e i soldi da restituire al perfido cognato, lo dimostra con sorriso e parole a mitraglia anche quando tutto va per il peggio. Sandler qui è ipercinetico, istrionico, irresistibile, i Safdie sembrano usciti dai migliori anni ’70, la scrittura è semplicemente perfetta. Uno dei capolavori di questa stagione cinematografica.


 
Sergio
Genere: biopic
Regia: Greg Barker
Piattaforma: Netflix
Voto: 3,5 / 5

Presentato nell’ultimo Sundance Film Festival, prima dello tsunami Coronavirus, ha riscosso applausi da pubblico e critica. Forse eccessivi, perché il film è decisamente pop e lineare per essere un cult d'autore, ma la verità è che una figura come Sérgio Vieira de Mello (qui interpretato da un Wagner Moura in palla) meritava il maggior pubblico possibile. Così il racconto degli ultimi mesi del più grande diplomatico degli ultimi trent’anni (il brasiliano era visto da molti come possibile futuro segretario Onu) trova l’unico consesso che se la batte con le Nazioni Unite come numero di stati membri: Netflix. Barker a lui aveva già dedicato un bel documentario, qui costruisce un sant(in)o laico, consegnando a Moura un leader esemplare, senza macchia, determinato, alternando le sue parole, le sue coraggiose battaglie con l’attentato del 2003 che interromperà il suo lavoro. E ponendo a specchio, nel film, la sua situazione familiare e il grande amore per la moglie (qui la splendida Ana de Armas). Tutto molto semplice, chiaro, diretto. Forse anche troppo, ma questo vuol dire anche che il film è poco equivocabile quando attacca la politica Usa in Iraq e l’inerzia dell’Onu nei teatri di guerra. Quanto sarebbe servito, Vieira de Mello, negli ultimi 17 anni. E solo farcelo rimpiangere come merita vale il prezzo del biglietto. Pardon, dell’abbonamento.


 
The Vast of Night
Genere: Sci-fi
Regia: Andrew Patterson
Piattaforma: Amazon Prime Video
Voto: 3 / 5

Un racconto curioso e affascinante, The vast of night. Passato con successo per molti festival nel 2019, Amazon lo ha comprato per trasmetterlo l'anno dopo, con un passaggio nelle sale Usa (forse, Covid 19 permettendo). Tra incertezze e difetti - alcuni dialoghi troppo lunghi e scene troppo tirate -, il film si fonda sui due protagonisti, una centralinista e uno speaker radiofonico, che notano delle interferenze troppo forti e decidono di indagarne le ragioni. Da qui parte una contaminazione di atmosfere, un’opera ambiziosa nel linguaggio tanto che, sfruttando l'ambientazione anni ’50, gioca più con i suoni, le parole e i rumori che con gli effetti speciali. La storia, di cui non sveliamo nulla per evitare spoiler, si dipana però più a fatica a causa della sceneggiatura che cerca sempre dialoghi ad effetto e invece spesso risulta barocca e soprattutto dilata la tensione eccessivamente facendo perdere di potenza espressiva e narrativa l’opera. E un po' dispiace perché un gioiello diventa così “solo" un film normale con un paio di ottime intuizioni.


 
Seberg - Nel mirino
Genere: Thriller
Regia: Benedict Andrews
Piattaforma: Timvision
Voto: 2,5 / 5 

Kristen Stewart di interpretare Jean Seberg, musa della Nouvelle Vague e indimenticabile protagonista di Fino all’ultimo respiro di Godard, ce lo aveva scritto in quello sguardo dolente, in quel fisico nervoso e androgino ma allo stesso tempo sensualissimo, nel suo risultare costantemente e contemporaneamente dura e indifesa. Ecco perché un po’ dispiace che la sua occasione di incontrare quell’icona si riduca a un film di genere che pure analizza un momento della vita della diva fondamentale, la sua storia sentimentale con uno dei leader delle Pantere nere e della conseguente sorveglianza a cui la sottopone l’FBI. La vita dell’altra, potremmo rititolarlo questo Seberg - Nel mirino, già al Festival di Venezia 2019, ricordando lo splendido film Le vite degli altri, che vinse l’Oscar e parlava di un uomo che spiava una coppia di intellettuali tedeschi per conto della Stasi. Qui il rapporto è più alla Prova a prendermi di Spielberg, Stewart e O’Connell giocano di campi e controcampi, di una corrispondenza di sensibilità su fronti opposti, su un’empatia tra spia e spiata che, quella sì, ricorda il cult di Florian Von Donnersmarck. Ne esce fuori un thriller che stritola la vita dell’attrice per farla entrare in una singola, esemplare vicenda e al contempo non riesce a prendere il ritmo giusto, a essere una vera opera di genere. La Stewart ce la mette tutta, occhi, nuca, portamento, per tenerci dentro il film. E ci riesce, ma dietro di lei c’è il vuoto.


 
Spenser Confidential
Genere: buddy movie
Regia: Peter Berg
Piattaforma: Netflix
Voto: 2 / 5

Peter Berg e Mark Wahlberg sono al quinto film insieme: solitamente raccontano un uomo solo contro tutti o eroismi civili di fronte a tragedie immani, qui invece decidono di raccontare sempre la storia di un’ingiustizia, ma senza prendersi sul serio. Così l’attore torna a fare lo sbirro badass, come in Cani Sciolti e Poliziotti di riserva, e da lì fa partire la sua indagine sulla morte dell’uomo che lo ha portato in carcere (ha picchiato un collega, questa è la backstory esile esile, ma almeno lui ce l’ha, perché corrotto e pure violento con la moglie). Ne esce un’opera anche divertente e piena di ritmo in alcuni momenti, ma dallo script che fa acqua da tutte le parti, dalla caratterizzazione nulla dei comprimari al cattivo prevedibilissimo, fino alla regia lineare e scolastica, persino nelle scene più action, e a una fotografia che si fa notare giusto nei flashback. L’opera si svuota di interesse piano piano, ma rimane godibile per chi non ha pretese, per chi vuole spegnere il cervello e godersi qualche buona scazzottata e una trama da puntata mediocre di una serie tv generalista. Di questi tempi, in fondo, non pensare per un paioo d'ore potrebbe non essere male.


 

I MAGNIFICI 7 


Diamanti grezzi: Adam Sandler in Europa non l’abbiamo mai capito come attore comico, figuriamoci se potevamo capirlo come interprete serio. Con i Safdie ci regala un capolavoro.

Sergio: la storia del più grande diplomatico dell’era moderna, un uomo che voleva cambiare le regole della politica internazionale e dell’Onu. E che pagò un prezzo troppo alto per il suo coraggio 

The vast of night: un oggetto cinematografico affascinante, questo, con due protagonisti inusuali e un lavoro su atmosfere, suoni e parole inedito per il genere sci-fi. Peccato per la sceneggiatura.

Seberg - nel mirino: Jean Seberg non cambiò solo la storia del cinema ma anche quella dell’immaginario femminile ed erotico. La Stewart regge il confronto, il regista purtroppo no.

Spenser confidential: Wahlberg torna a un tipo di personaggio che gli è sempre andato a genio e lo fa con il sodale Peter Berg. Ma il film, pur gradevole, ha troppi difetti per poter far finta di niente.

6 underground: Micheal Bay da qualche tempo ha deciso periodicamente di regalarci opere in cui dà sfogo al suo talento visivo senza freni. Il punto è che il suo talento senza freni inibitori implode.

In viaggio con Pippo: per ricordarvi che è arrivato Disney + vi proponiamo un film di 25 anni fa, uno stracult dei millenials che l’han visto da piccini. Divertente, matto, semplicemente Pippo.

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