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I suonI nelle maniIl compositore Stefano Ianne inventa uno strumento musicale che poi scopre utile nel campo della neuroriabilitazioneMer 22 Lug 2020 | di Tiziano Aver | Interviste Esclusive
Muovi le mani nel vuoto e crei suoni, musica. Per una esibizione dal vivo o una composizione certo, ma anche per generare un’interazione che può rivelarsi fondamentale per superare “muri” della mente in ambito neuro riabilitativo, come nel caso dell’autismo. Stefano Ianne è un compositore, un musicista, ma è anche laureato in musicoterapia e questa sua particolare sensibilità lo ha portato a sviluppare e inventare un innovativo strumento musicale che ha chiamato MidiFly.
Com’è nata l’idea di MidiFly?
«Volevo qualcosa di assolutamente originale e suadente per le mie performances e l’input di MidiFly nasce come semplice strumento ricreativo. Poi mi sono accorto che era molto di più. Ho scoperto durante il percorso che questo nuovo dispositivo poteva rappresentare una svolta, un’alternativa al tradizionale set di musicoterapia».
MidiFly, infatti, è un software che, grazie a una telecamera a infrarossi e un computer, genera un reticolo di un metro quadrato che permette di creare suoni e percussioni, muovendo soltanto le mani (o i piedi) nel vuoto, all’interno di questa scacchiera virtuale. Grazie alla possibile interazione e all’interfaccia con un'altra persona di fronte (un “mirroring” tra dottore e paziente, per esempio), MidiFly si è rilevato molto utile per un settore come la neuroriabilitazione, per l’autismo in particolare, ma anche nella scuola e nello sport.
Quando e come ne ha intuito le potenzialità sanitarie e sociali?
«Immediatamente. Perché il MidiFly permette di mettere paziente e terapeuta uno di fronte all'altro, creando il cosiddetto "dialogo sonoro", un livello di comunicazione alternativo e, nel caso specifico di alcune patologie come l'autismo, oserei definire superiore. D'altra parte l'autismo, è noto, non si migliora clinicamente. Però si può migliorare la qualità della relazione. A fronte degli studi fatti con giovani pazienti autistici ho acceso una start up con sede al Lingotto di Torino, l'incubatore dell'Università (2i3T) mi ha aiutato nel percorso e il Comune di Torino ha voluto sostenere l'idea».
Come si coniugano uso ludico per i concerti dal vivo con l’uso terapeutico? Non mi dica che ha l’intenzione di portare sul palco anche dei “pazienti”...
«No, sono due cose differenti. Sul set di un concerto porto solo persone normodotate in grado, se lo desiderano, di creare un dialogo sonoro con il solo scopo di creare una forma musicale nuova, nella quale il pubblico è totalmente coinvolto e parte attiva della performance. L'uso terapeutico ha un'altra strada. È una questione molto più delicata. Pur avendo esperienza nel campo e una laurea specialistica, preferisco che la gestione della parte neuroriabilitativa sia demandata a professionisti molto più preparati me. Come per esempio il professor Stefano Navone, direttore di Inartesalus e la dottoressa Mariangela Lippolis, musicoterapeuta a Valencia».
MidiFly è anche un progetto musicale, una performance live che unisce varie forme d’arte tra proiezioni, visual e musica.
«Questo software può controllare più strumenti contemporaneamente attraverso una griglia virtuale che si "tocca" con le mani, ma non si vede a occhio nudo, trattandosi di infrarossi. Posso cambiare i suoni, i timbri, la tonalità, dirigendo come un’orchestra. Il tutto senza usare alcun oggetto intermediario, non un casco, non un anello, non un guanto, non un bracciale. Solo l'uso della mano nuda. Suonerò il MidiFly in contesti architettonici suggestivi, ma probabilmente anche in musei, in gallerie d’arte, accompagnato da immagini proiettate e create al momento da un altro software che si chiama VisualFly, in un insieme di suoni e immagini emozionali. Esibizioni che, ovviamente, richiedono ambienti raccolti ed un pubblico attento e disposto a lasciarsi stupire. Paradossalmente si tratta di una performance che, di questi tempi, ha anche il vantaggio di poter perfettamente rispettare le regole di distanziamento sociale: chi suona questo dispositivo non può avvicinarsi a meno di un metro dal suo dirimpettaio!».
Da Padova a Valencia
Classe 1963, padovano, Ianne vive a Valencia in Spagna e ha una carriera musicale fatta di grandi palcoscenici e teatri, come il blasonato Carnegie Hall di New York nel 2010, collaborazioni eccellenti sia italiane che straniere, con nomi come Trilok Gurtu, Mario Marzi, Ricky Portera, Antonella Ruggiero, Nick Beggs (Kajagoogoo), Terl Bryant (John Paul Jones), John De Leo (Quintorigo). Nel 2018 la svolta “inventrice” di Ianne con l’ideazione del MidiFly appunto (www.midifly.com).
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