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Arriva C(r)ashback versione semestraleRiparte l’iniziativa promossa dal governo e attiva fino al 2022Mer 30 Dic 2020 | di Armando Marino | Soldi
Dopo la sperimentazione di Natale, che ha evidenziato gli intoppi informatici ricorrenti quando si ha a che fare con la pubblica amministrazione, parte il cashback nella versione semestrale. Dopo l’esperienza di dicembre che ha coinvolto milioni di persone dovrebbe essere chiaro di cosa si tratta: un provvedimento del governo che restituisce il 10% di quanto si spende con moneta elettronica, ossia bancomat, carta di credito e alcune app di pagamento.
Dopo la versione natalizia, che elargiva il “premio” a chi spendeva dall’8 al 31 dicembre, è partita ora la versione che prevede un rimborso sempre del 10%, con un importo massimo di 150 euro, delle spese con moneta elettronica. Ma per aggiudicarselo bisogna fare almeno 50 acquisti nel primo semestre dell’anno (ma l’esperienza si ripeterà ogni sei mesi fino a tutto il 2022). Il rimborso massimo per ogni transazione è di 15 euro. Dunque, ricapitolando: chi partecipa all’iniziativa si troverà sul conto in banca 15 euro per ogni acquisto per un totale di 150 euro al massimo, corrispondenti al 10% di una spesa totale di 1.500 euro.
Chiunque può approfittarne, purché le spese non siano fatte on line, ma nei negozi fisici, inclusi i supermercati, e anche presso artigiani e professionisti, purché non siano spese legate alla propria attività lavorativa (ma questo vale soprattutto per le partite Iva).
Per partecipare bisogna scaricare l’app Io sul proprio cellulare, iscriversi attraverso lo Spid (il sistema di identità digitale che ha preso il posto del pin dell’Inps) e attivare il “cashback” attraverso l’apposito menù, rispondendo a una serie di domande. Bisognerà registrare i sistemi di pagamento che si intendono usare (carta, bancomat o app) e il proprio Iban. C’è anche una strada semplificata: con le app di Nexi, grande azienda di carte di credito, si può accedere direttamente anche senza avere lo Spid.
Certo, ricevere dei soldi facendo shopping è bello. Ma prima di dare un giudizio sull’operazione bisogna vedere se raggiungerà gli scopi che il governo si è prefisso: incentivare il passaggio alla moneta elettronica, diminuire l’evasione. Non esistono pasti gratis: per ottenere questi obiettivi sono stati stanziati 4,75 miliardi, che vengono dalle tasse o da nuovo debito pubblico. Speriamo che ne valga la pena.
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