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Assegno unico per i figli: un incentivo a mettere su famiglia?

Chi ne ha diritto e a quanto ammonta la cifra

Mar 22 Giu 2021 | di Armando Marino | Soldi

C’è ancora tempo per richiedere il nuovo assegno unico per i figli. Se si presenta la richiesta all’Inps entro il 30 settembre, si riceveranno gli importi mensili spettanti a partire da luglio, quando la misura è entrata in vigore. L’idea è semplice: sostituire una serie di aiuti parziali e frammentati, i vari bonus che gli ultimi governi amavano così tanto, con un sostegno mensile a chi ha figli che sarà la famiglia a decidere come gestire.
Il vero e proprio assegno unico, quello che prenderà il posto anche degli assegni familiari, arriverà solo a partire dal 2022. Sarà universale, cioè corrisposto a tutti, per una parte fissa, probabilmente cento euro. E avrà una parte variabile che diminuirà a seconda dell’Isee, fino ad azzerarsi per redditi Isee superiori a 60mila euro. Importante: sarà corrisposto come credito d’imposta o direttamente, in modo da permettere di fruirne anche a chi non ha capienza fiscale.
In attesa che entri in vigore l’assegno, che dovrebbe essere accompagnato da una riforma fiscale, è scattata da luglio una misura temporanea dedicata a disoccupati, percettori del reddito di cittadinanza e lavoratori autonomi esclusi dagli assegni familiari.
I requisiti: vivere in Italia ed esservi residente per almeno due anni anche non continuativi o essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi, essere cittadini italiani o dell’Ue o titolari di permessi di soggiorno di lunga durata o permessi per lavoro o ricerca di durata almeno semestrale, vivere con i figli a carico fino ai 18 anni, pagare le imposte sul reddito nel nostro Paese.
Gli importi mensili variano, a partire da 30 euro a figlio per chi ne ha uno solo e reddito Isee compreso tra 40 e 50mila euro. L’assegno aumenta fino 217,8 euro a figlio al mese per chi ha meno di 7.000 euro di Isee e tre figli. La parte valida dell’idea è allargare la platea non limitandosi ai soli lavoratori dipendenti e finirla con gli aiuti frammentati. Incoraggerà a fare più figli. Forse. Ma il vero aiuto è vivere in un Paese dove le condizioni di vita migliorano creando fiducia nel futuro.                                                     

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