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L'America che vive in rete

Crescono le spese, i rapporti, le amicizie on line

Ven 08 Gen 2010 | di Manuela Senatore da New York | New York
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Con il 70% di americani che utilizzano Internet, gli Stati Uniti sono un luogo dove la vita virtuale si mescola con quella reale. È abituale gestire in rete operazioni finanziarie come tasse, pagamenti e scambi azionari così come è comune lavorare oltre l’orario d’ufficio tramite la posta elettronica che si legge dagli smartphone come Blackberry e iPhone. Online avvengono i rapporti personali: spesso capita di ricevere un messaggio o un invito via Facebook e di rispondere via sms o viceversa. Moltissimi single si affidano quasi esclusivamente alla rete per trovare il partner giusto. Ma gli utenti e i settori che utilizzano Internet nell’America odierna sono in continua espansione.

ACQUISTI
Anche ora che i negozi lamentano acquisti stagnanti e un’affluenza minore di clienti, le spese personali online sono in costante crescita. Siti come eBay hanno un traffico tale da riuscire a mandare in tilt i server (come è accaduto di recente). Tutti i rivenditori commerciali, dall’abbigliamento ai prodotti alimentari, consentono di acquistare in rete, di confrontare prodotti e offerte e di trovare articoli nuovi che magari i clienti vanno a vedere e a comprare dal vivo. Se si è interessati a un particolare prodotto, su Internet si può confrontarne il prezzo tra vari venditori in modo da trovare l’offerta migliore e procedere all’ordine. Il vantaggio è quello di non perdere tempo a cercare la taglia e il colore desiderati e di ricevere il prodotto comodamente a casa o in ufficio.

100.000 FILM IN RETE
Grazie a Netflix si possono ordinare film via Internet scegliendo tra oltre 100.000 titoli. Il sistema, ormai diffusissimo, funziona con un abbonamento mensile che costa in base al numero di film ordinabili. Puntuale, il DVD arriva nella buca in una bustina rossa che, dopo la visione, si riutilizza e rispedisce senza spese postali. Il sistema funziona anche per la visione diretta via computer: si possono vedere tutti i film che si vuole senza costi aggiuntivi. Questo sistema vale per i titoli e i registi già noti, ma Internet ha un’offerta quasi illimitata (con iTune, youTube e simili) di film di registi sconosciuti che a volte trovano successo direttamente in rete e poi arrivano sui media tradizionali.

BACHECA MONDIALE
Uno dei fenomeni più curiosi e ricchi di potenzialità in rete è Twitter (il microblogging che permette messaggi di 140 caratteri) che è la più vasta bacheca mondiale per condividere dati in tempo reale. La sua diffusione non conosce confini. Basti pensare che in alcune chiese americane lo si utilizza nelle funzioni  religiose per suscitare la partecipazione e le domande dei fedeli. Commercialmente i possibili usi sono tutti da esplorare: aziende grandi e piccole stanno adottando nuove strategie di marketing. I piccoli negozi cominciano a informare su offerte e sconti visto che gli utenti possono trovare le notizie in base al codice postale. Aziende considerate “new age” come JetBlue, Whole Foods e Dell hanno centinaia di migliaia di seguaci (detti appunto followers). Starbucks ha  lanciato una campagna ambiziosa, facendo apparire i suoi manifesti pubblicitari in alcune città e sfidando gli utenti a pubblicarne per primi la foto su Twitter. Con questo modello d’interattività le aziende potranno valutare l’impatto di pubblicità tradizionali come cartelloni e annunci sui giornali e potranno velocemente misurare le opinioni su prodotti e servizi.
Le possibilità di Twitter sono illimitate: forse diventerà il mezzo preferito per parlare di azioni e di aziende quotate in borsa; espanderà il potere della Blogosfera, diffondendo informazioni sganciate da televisione e giornali, e al tempo stesso rafforzerà i soliti media (come CNN, TIME, New York Times e BBC) che già lo usano per comunicare ai seguaci notizie salienti e novità. Infatti i miniblog (cosiddetti tweets) possono contenere URLs che trasmettono contenuti scritti, video e file audio a milioni di utenti. Chissà, forse anche il governo se ne servirà per distribuire notizie urgenti ai cittadini, specie in caso di disastri ed epidemie. Speriamo solo non capiti che qualcuno non si accorga di un incendio a casa perché sta leggendo gli aggiornamenti su Twitter.    

COLLOQUI DI LAVORO A DISTANZA
Gli strumenti virtuali si diffondono in fretta nel mondo lavorativo, permettendo ad aziende e organizzazioni di risparmiare sui viaggi. Con la diffusione delle connessioni a banda larga, sempre più incontri di lavoro avvengono in rete (i cosiddetti webinar o webmeeting). Diversamente dalle videoconferenze, i webinar sono uno strumento poco costoso che conviene anche alle aziende più piccole, visto che il servizio di base si può ottenere con meno di cento dollari al mese. Citrix Online, l’operatore che vende GoToMeeting, il servizio finora più diffuso, ha annunciato a settembre una crescita del 40 per cento su base annua. Adobe ha da poco introdotto un software che consente webinari con 80.000 partecipanti.
Lo stesso concetto si estende alle interviste di lavoro. Il vantaggio per i candidati e per chi assume è quello di avere una scelta più ampia senza sprecare tempo e denaro. Specie adesso risulta utile potersi candidare per il lavoro giusto che magari dista 2.000 chilometri da casa. Molto usata è la chiamata tramite Skype usando la webcamera. Vestito in modo impeccabile come per una vera intervista, il candidato risponde a domande sulla sua esperienza professionale e sulla sua personalità. Non esistono limiti di orario o distanza perché l’intervista può essere registrata (con il candidato che risponde a domande preregistrate) e vista successivamente da chi assume.
 


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