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Carolina Crescentini: In attesa di Boris IV

Carolina Crescentini torna in tv con Gassmann, mentre si prepara a vestire di nuovo i panni di Corinna (ricordate?)

Lun 27 Set 2021 | di Giulia Imperiale | Interviste Esclusive
Foto di 7

La prossima stagione tv di Carolina Crescentini si prospetta ricchissima di appuntamenti, tra cui storie già molto amate come “I bastardi di Pizzofalcone” e “Mare fuori”. E la 41enne attrice romana non potrebbe essere più contenta di questo periodo d’oro, come ha raccontato ai giovani giurati del Festival di Giffoni. Solare, gentile e disponibile, ha fatto della semplicità un valore, mentre molte colleghe puntano su divismo e capricci. 

Com’è nata la sua passione per il mondo dello spettacolo?
«All’università: ho iniziato a seguire seminari di sceneggiatura, regia, montaggio e recitazione… li ho fatti tutti! Ma avevo la S moscia e la lisca da bambina e quando per la prima volta sono salita sul palco non sapevo se quello sarebbe stato il mio campo, ma sono andata avanti. Ho fatto di tutto, dalle interviste ai musicisti alle recensioni di film e anche oggi continuo a scrivere e non so bene se diventerà un soggetto prima o poi».

Di cosa le piace scrivere?
«Non di me. Di solito per i miei racconti m’ispiro a quello che ascolto degli altri nei luoghi pubblici, in treno o in taxi. Cerco sempre di prestare grande attenzione a cosa mi succede attorno. Ecco perché mi piace viaggiare, conoscere persone diverse e vedere posti nuovi».

Cosa le piace maggiormente di un luogo sconosciuto?
«Il cibo ha una grandissima importanza anche se con il mio problema al glutine non posso mangiare quello che vorrei, soprattutto a Napoli, dove giro “Mare fuori”. Comunque riesco a tornare dal set con le guance giganti perché in fondo non resisto. È un luogo in cui mi sento a casa e mi trovo bene… e che regalo splendido svegliarmi con la vista del mare! Appena mi alzo dal letto mi metto sul balconcino a fumare una sigaretta e mi basta questo per svuotare la testa».

Quale altro luogo la rende così felice e libera?
«Il mio colle – il Gianicolo – a Roma: mi siedo su un muretto da cui vedo la città e sono felice».

Qual è il momento di maggiore batticuore in questo mestiere?
«Quando un regista mi chiama e dice che vuole proprio me per una parte… anche se ammetto che mi piacciono i provini perché permettono anche all’attore di scegliere il regista. Non so se sono diventato un personaggio necessario per l’industria, quello che so è che non posso vivere senza».

Vale solo per l’audiovisivo o anche per il teatro?
«Il teatro è una dimensione che amo molto e ogni volta che riesco incastro volentieri una tournèe».

Ci vuole autoironia per interpretare un personaggio che viene definito “cagna maledetta”, come in “Boris”. A chi somiglia la sua Corinna?
«Per me è la sintesi di tante persone viste, ma anche una summa delle stupidate che dico io. Ma è stata una gioia ricevere i complimenti delle colleghe, soprattutto perché Corinna è isterica e nervosetta e ogni volta mi faceva sudare, si muove a scatti, ha una mentalità tutta sua che mi diverte. Per me è una forma di riscatto, ma anche qualcosa a metà tra parodia e documentario. Siccome nelle puntate lei diceva di voler diventare la prossima Ferilli quando poi ho conosciuto davvero Sabrina ne ero terrorizzata, ma lei mi è venuta incontro con un sorriso».

In “Mare fuori” il suo personaggio ha un problema fisico. Quanto è stato difficile darle vita?
«Ho acquistato una maggiore consapevolezza verso la disabilità. Ho chiesto dettagli a ortopedici e ho voluto indossare un tutore per bloccare la camminata, sperimentando, in piccola parte, il dolore alle articolazioni. È un regalo poter entrare nei panni degli altri e porti domande che altrimenti non faresti mai».     

 


I 40 SONO I NUOVI 20

Carolina Crescentini, splendida 41enne romana, è il volto di un’intera generazione al cinema e in tv. Protagonista de “I bastardi di Pizzofalcone”, ma anche di “Mare fuori”, sta collezionando personaggi incisivi e di spessore, alternandoli a ruoli brillanti, come Corinna, “la cagna maledetta” della serie iconica “Boris”, di cui girerà la quarta stagione. Di recente vista ne “La bambina che non voleva cantare”, è tra i protagonisti di “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, dopo aver lavorato con registi del calibro di Ferzan Ozpetek (“Mine vaganti” e “Allacciate le cinture”), i fratelli Taviani (“Meraviglioso Boccaccio”), Giuliano Montaldo (“I demoni di Pietroburgo”) e Paolo Genovese (“Una famiglia perfetta”). Autoironica, intelligente e disponibile, è un’autentica rarità nel panorama tricolore. Sposata dal 2019 con il cantautore Francesco Motta, racconta con simpatia la sua quotidianità sui social.

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