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Medjugorje: 30 anni di inganni?

Giornalisticamente non si può ignorare un fatto che, se fosse reale, cambierebbe la storia, se falso anche!

Lun 30 Mag 2011 | di Alberico Cecchini | Attualità

Bosnia-Erzegovina. Dal giugno 1981 sono ormai 30 anni che continuano le presunte apparizioni di Medjugorje e attraggono sempre più persone, nonostante l'ostilità di parte della Chiesa, delle dure autorità comuniste di allora e degli intellettuali della 'cultura' dominante di oggi piena di fobie verso la fede.

La ragione si basa sulla scienza e la scienza ha già detto più volte che i veggenti non fingono e non hanno nessuna turba psicologica. Non che questo possa costituire una prova definitiva dell'autenticità delle apparizioni, però rende complicato spiegare cosa altrimenti accadrebbe.


E se invece fosse tutto vero? C'è qualcuno che dice di essere nostra mamma, forse è il caso di verificare se sia vero. Una mamma che ci ama e ci chiama, ci rispetta e se non la cerchiamo non si impone, ma ci manda messaggi per informarci che è presente e si preoccupa di noi, desidera il nostro bene e fornisce preziosi consigli. Da cosa possiamo capire se questo può essere vero o no? Forse dalla qualità di ciò che ci dice. Ci vuole molta prudenza, tantissima prima di abbandonarsi come creduloni. Ma anche prudenza nel rifiutare a priori.

Non mi sono mai curato molto di Medjugorje, ma ho visto un documentario meraviglioso in cui si vedevano i veggenti guardare in alto nella stessa direzione estasiati, erano bellissimi e reagivano in perfetta sintonia come se stessero parlando con qualcuno: basta vederli per capire che è impossibile che recitino. Studi approfonditi hanno dimostrato che in quei momenti i veggenti non rispondono più ad altri stimoli, neanche al dolore e le loro pupille sono dilatate, come quelle dei neonati o degli innamorati. Ognuno scelga se approfondire o no. Chi ha una identità forte non ha paura del confronto. Chi è libero non teme di aprirsi a nuove possibilità.


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