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11) Sto realizzando i miei sogni

Quando una scelta implica una rinuncia

Lun 06 Giu 2011 | di Benedetta De Angelis | concorso iPad

Il profumo di caffelatte alla mattina, mamma che spalanca le persiane e i raggi del sole che inondano di luce ogni angolo della cameretta, disturbando i miei occhi affaticati dal sonno. Comincia un altro giorno, un giorno come gli altri. Mi alzo, mi vesto, preparo lo zaino e faccio colazione. Sono sempre in ritardo e papà è già in macchina che aspetta. Partiamo. Dal finestrino il mio sguardo curioso osserva i paesaggi di sempre, gli stessi colori, le stesse luci, gli stessi personaggi, la stessa vecchietta che attende l’autobus sul ciglio della strada; anche la strada è sempre la stessa, conosco a memoria ogni buca e ogni dosso. Papà mi lascia a scuola, la solita scuola, dove con i miei compagni di sempre trascorro cinque ore ascoltando le solite lezioni. La routine stanca, spegne, annoia. L’incessante e circolare ripetersi di azioni ed emozioni ci spinge a rifiutare la nostra esperienza, a svalutare la nostra condizione di vita e a sperare costantemente in qualcosa di nuovo. E quel qualcosa di nuovo un giorno arrivò.
In una calda mattina di luglio un vento inaspettato di freschezza portò una grande novità nella mia vita: mi sarei trasferita a Roma per giocare nella squadra di calcio femminile della capitale e finalmente esordire nel campionato di Serie A, potendo così continuare l’esperienza nella Nazionale Under 19. Un sogno che si avverava. Finalmente lontana dalla piccola realtà di Pescara. Le valigie preparate in fretta senza il tempo di pensare. Gli scarpini in spalla. Una nuova squadra, una nuova scuola, una nuova vita. Da un giorno all’altro le certezze lasciarono il posto alle incertezze, la routine si fece da parte e il cambiamento prese le redini della mia esistenza. All’improvviso sola in una nuova città, senza la presenza fondamentale della famiglia, senza gli amici di sempre. Una piccola ragazza di 18 anni in una grande metropoli dalla storia leggendaria.
Ma a poco a poco il peso dei sogni cominciava a farsi sentire, il carico di ambizioni iniziava a gravare sulle spalle e il vuoto lasciato dagli affetti lontani era incolmabile. Dove erano finiti i punti fermi? Dove le certezze? I dubbi si susseguivano incalzanti, i “se” e i “ma” accompagnavano costantemente le mie lunghe notti insonni e la paura di non aver fatto la scelta giusta mi portava a tendere un braccio verso il futuro e ad afferrare con l’altro un passato che appariva ormai lontano, ma che in fondo mancava. Ogni scelta implica una rinuncia e quella rinuncia costava. Se è vero che il cambiamento è necessario per crescere e maturare, è altrettanto vero che l’abitudine, anche se ci rende intimamente schiavi, allo stesso tempo ci rassicura.
Una storia scritta al passato, ma in realtà presente e attuale. L’esperienza viva e vissuta di chi come me si è trovato di fronte ad un incrocio di scelte e ha avuto il coraggio di scegliere; di chi ha rifiutato l’abitudine e l’anonimato e ha speso ogni risorsa per realizzare i propri sogni; di chi a una vita nell’ombra ha preferito i sacrifici per costruirsi un futuro: perché tristi sono le anime “di coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lode”.

 
 
 
 

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