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14) Niente è impossibileQuando viaggiare diventa filosofia di vitaGio 23 Giu 2011 | di Graziana Carnicella | concorso iPad
Me lo dice sempre papà, che in famiglia abbiamo il travel bug, la smania di viaggiare, il rifiuto di farlo però come turisti. I nonni erano andati in America, gli zii in Venezuela. Io invece, figlia di un tempo più meschino e difficile, ma pur sempre figlia della globalizzazione, non riesco a star ferma. Mi trasferisco in un posto, mi costruisco una vita, un lavoro, tanti amici. Metto radici e poi riparto. Cosa mi guida non lo so, da un lato la voglia di conoscere che ha sempre animato perfino i miei giochi di bambina, dall'altro la sensazione gratificante di essere sempre l'altro, il diverso, il forestiero. Se solo la mamma non mi avesse cresciuta nella curiosità e nel dubbio, se non mi avesse regalato il ‘libro dei perché della scienza’ e il mio primo libro di geografia. Se solo papà non mi avesse portato in biblioteca a ritirare tutti i libri di Jules Verne, gli stessi che lui aveva letto, bambino, nella medesima sala silenziosa, impolverata e senza tempo. Molti dei miei vecchi amici di infanzia non nascondono la loro invidia verso una vita che giudicano fortunata e avventurosa. Come se fosse stato facile, lasciare la provincia a neanche 19 anni, imparare a cavarsela da soli, lontano dalle cose che conosci da sempre. Capire come funziona il sistema fiscale, sanitario, pensionistico di uno stato per il quale sarai sempre un cittadino “forestiero”. L'importante è non arrendersi mai. Riconoscere che un fallimento è pur sempre frutto di un tentativo, e che le vite più interessanti sono inondate di tentativi e fallimenti. Sembra un pensiero retorico, ma nelle mie peregrinazioni ho scoperto che davvero niente è impossibile. Non c'è nessuno che ti impedisce di alzarti una mattina, lasciare tutto e ricominciare da zero. Certo, bisogna avere voglia di fare, umiltà nell'accettare qualsiasi compito, gramo o di responsabilità che sia, nonché una buona dose di autocritica, quella che serve per ammettere serenamente di aver sbagliato e dover ricominciare da capo. Tutto questo, io che parlo varie lingue, non sono capace di spiegarlo ai miei amici di infanzia, che si lasciano vivere e consumare da un'esistenza per loro anonima. Un'esistenza illuminante invece, per chi come me invidia le persone capaci di rimanere sempre al loro posto, ancorate alle loro radici e alle loro certezze. L'esercito silenzioso del popolo che fa la storia e che dà il colore a un luogo. Noi mine vaganti, questo non siamo ancora capaci di farlo. |
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27-01-2012Concorso Io Giornalista per una volta 20-12-2011 Io giornalista... 05-12-2011 23) Le gocce di lacrime sul vetro 05-12-2011 24) Nel posto giusto 25-10-2011 22) Dite quello che siete 25-10-2011 21) Splendido come il sole 27-09-2011 19) Stiamo all’aria aperta! 27-09-2011 20) Mio padre, fabbro ferraio 23-08-2011 18) Odori e rumori di una vita piccola piccola 23-08-2011 17) Crescerò con i miei figli |
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