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Vincent Cassel: Adoro la ribellione, ma solo al cinemaOsannato in Francia e all’estero, ‘Mister Bellucci’ Vince un Cèsar per aver interpretato Jacques MesrineGio 23 Apr 2009 | di Boris Sollazzo | Interviste Esclusive
“Piacere, Vincent”. Appena incontri uno dei migliori attori europei, monsieur Cassel, la sorpresa è doppia. Ed è costituita dal fatto che in un’intervista senta il bisogno di presentarsi all’interlocutore (educazione? umiltà? stile?) e che lo faccia in un perfetto italiano “sporcato” solo da un’irresistibile e inevitabile cadenza francese. «E di che ti stupisci - sorride -? Non è difficile capire perché ho imparato l’italiano!». Gioca Vincent, carisma e fascino da vendere, sulla sua strana condizione di principe consorte. È, dai tempi di Belmondo, uno dei migliori interpreti francesi (e non solo), ha talento a vagonate e una carriera che l’ha visto recitare anche a Hollywood e con partner straordinari. Eppure, la maggior parte delle volte la gente e i giornali si divertono a chiamarlo Mister Bellucci. Lui sorride, si diverte, è lusingato e sa prendere con autoironia questo ridimensionamento. Nella società dell’immagine, stare con la donna più bella del mondo ha il suo peso. «Tutti mi chiedono di Monica. A me queste domande non danno fastidio, anche perché non rispondo mai quando non voglio!». Sceglie i suoi ruoli con cura e senza ansie di monopolizzare lo schermo, si prende i suoi rischi fin da “L’odio”, che lo proiettò con Mathieu Kassovitz nell’olimpo cinematografico e nel cuore di chi ha un animo ribelle e la voglia di cambiare il mondo dal basso. Ecco perché non stupisce che abbia accettato l’invito del “regista delle banlieues” Richet per interpretare Jacques Mesrine - bandito che mischiò Salvatore Giuliano con Robin Hood, con spruzzate di Bonnie e Clyde - uomo simbolo della rivolta sociale e della criminalità-show. Un uomo pieno di contraddizioni, icona del contropotere francese e che è valso a Vincent Cassel un aumento di peso di almeno 20 chili e un Cèsar, gli Oscar transalpini. “Nemico pubblico n°1 - L’istinto di morte” è uscito a metà marzo, ora è nelle sale il secondo capitolo, “L’ora della fuga”. Gran film, grande storia, un grande attore. Ricorda qualcuno… Ma perché manca in questi anni un nemico pubblico n°1? Il successo di critica e pubblico è stato enorme. Come mai? Bella responsabilità che vi siete presi. Ha avuto contatti con la famiglia di Mesrine? Difficile capire se i film, il cinema sono la tua vita, o se la tua vita assomiglia a un film. Tre nomi di colleghi che ammiri. |
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