Ho toccato la Madonna
“Ho sentito il calore e la solidità del suo corpo”
Mer 31 Ago 2011 | di Alberico Cecchini | Attualità
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Il 25 settembre si festeggia ogni anno la ricorrenza della prima apparizione della Madonna che sarebbe avvenuta nel 1983 alla casalinga Gladys Quiroga de Motta a San Nicolàs lungo il fiume Paranà in Argentina. In oltre sei anni, colei che in tal luogo viene venerata come Nostra Signora del Santo Rosario, le sarebbe apparsa quasi tutti i giorni ricevendo 1887 messaggi, potendo perfino toccarla e sentire il calore e la solidità del suo corpo.
Sembra che durante le apparizioni le altre persone presenti sentissero un intenso profumo di rose. Ed in più, segni miracolosi nel sole, conversioni e guarigioni sensazionali produssero grande fervore religioso.
Poco tempo prima dell’inizio delle apparizioni alcune vicine di casa di Gladys riferirono di aver visto, appesa alla testata del suo letto, una grossa corona di rosario con i grani che improvvisamente si illuminarono.
è possibile credere a questa presenza così assidua della Madonna in tante parti del mondo?
Solo negli ultimi 200 anni si contano 91 luoghi diversi in cui sarebbero avvenute le apparizioni. La risposta forse sarebbe contenuta proprio in uno dei messaggi ricevuti in quel luogo. Alla signora Gladys infatti sarebbe apparso anche Gesù alcune volte, il quale le disse: “In passato il mondo fu salvato dall’arca di Noè. Oggi l’arca è mia madre (…); per un figlio di Dio non c’è impossibilità di amare, perché Dio richiama al suo amore (…); lasciate che io costruisca nei vostri cuori”.
Tutte queste ‘presenze’ allora sono necessarie probabilmente proprio a causa della grande difficoltà per le persone di credere e di essere coerenti con queste proposte così rivoluzionarie rispetto al conformismo e alle seduzioni del mondo attuale. è lontano dalla realtà chi pensa che i devoti siano facili creduloni. Sì, magari molti lo sono, ma non è quella la fede. Semmai è vero il contrario, molte persone sentono inconsciamente una grande verità e una grande attrazione nei confronti del Vangelo, ma, nonostante molto impegno, soffrono perché onestamente si rendono conto di non riuscire ad essere veri credenti. D’altronde proprio Gesù disse: “se aveste un briciolo di fede, spostereste le montagne”. La fede è qualcosa di così difficile per noi esseri umani, quasi impossibile da raggiungere e soprattutto da mantenere, che forse è proprio un dono ricevuto dall’alto. Ma che deve essere chiesto, con coerenza e umiltà: l’amore non si impone nella nostra vita senza la nostra collaborazione. Spesso rinunciamo a cercare la fede perché ci sentiamo peccatori per nostra natura, non conformi a certe richieste di impegno e di purezza. La Madonna stessa, a questo proposito, da San Nicolàs avrebbe mandato a dire a tutti noi tramite una semplice casalinga: “Non vergognatevi del peccato. Mio figlio è il salvatore dei peccatori. Vergognatevi di non amare Dio. Vergognatevi di non confidare in Dio”. E poi “Io sono la porta del cielo…Io sono l’ancora afferrata dagli umili, dai bisognosi, da chi si perde in cerca di Dio”. Anche Dante colse questo aspetto “qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali” (chi vuole la grazia della fede e non ricorre alla Madonna, vuole volare senza ali).
Padre Angelo Benolli spiega questa necessità di ricorrere alla Madonna per aprirsi all’amore di Dio proprio in quanto ella è pienamente madre. Tutti noi, creati pieni di amore, sempre inconsciamente subiamo il non amore del mondo, in particolare le mancanze materne. Da lì iniziano tutte le ferite e le chiusure più profonde, quindi è lì che occorre sanare con ciò che è mancato: l’amore pieno, incondizionato, perfetto, materno, che solo la Madonna può offrire.
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