Università: quale futuro?
Valide, ma troppo costose
Mar 25 Ott 2011 | di Serena Marchionni da Londra | Londra
Tempo di autunno, tempo di immatricolazioni per gli studenti inglesi che si affacciano al mondo universitario. Quest’anno, però, la stagione si apre con pesanti polemiche sul futuro dell’Università inglese. Per via dei tagli del governo in tempo di austerity, i colleges inglesi sono stati costretti ad aumentare i costi per l’accesso agli studi.
Una lunga tradizione
Chi non ha mai sentito nominare Oxford, Cambridge, l’Imperial College of London, Edinburgh College? La Gran Bretagna annovera moltissime Università con una lunga e prestigiosa tradizione: istituti dai quali sono usciti scienziati, letterati, grandi pensatori. L’accesso a questi colleges è stato da sempre più che esclusivo, infatti, gli studenti che ambiscono a frequentare le famose università inglesi vengono accuratamente selezionati. Non solo occorre un curriculum disciplinare senza macchia, ma per essere ammessi è necessario presentarsi con una votazione altissima in tutte le materie, come minimo A, A+. Vista la difficoltà nell’ammissione, gli studenti più ambiziosi fanno domanda presso diversi atenei con la speranza di essere accettati. La competizione è fortissima, perché gli studenti usciti da queste università si avviano con sicurezza ad un futuro lavorativo di alto livello.
Al 3° posto per i costi elevati
Oltre alla preparazione dei futuri studenti, ci sono altri fattori che incidono nell’ammissione o meno in determinati istituti. Infatti le tasse sono molto salate e sono aumentate in maniera esponenziale negli anni. In passato il governo inglese finanziava largamente tutti gli istituti statali e consentiva alle famiglie di cavarsela con una retta annua di circa 1500 euro, cifra simile a quella richiesta nelle nostre università. Negli ultimi anni, però, alcune leggi sono cambiate: con la crisi lo stato ha dovuto tagliare i fondi e ha consentito alle università di aumentare le rette per finanziarsi. Secondo l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (OECD) la Gran Bretagna è oggi al terzo posto nel mondo per i costi che gli studenti devono sostenere per frequentare l’Università. Infatti, secondo le stime, uno studente che si iscriverà ai corsi del 2012 dovrà sostenere una spesa annuale media di circa 9.000 sterline. L’aumento dei costi ha portato gli atenei a predisporre dei prestiti studenteschi per aiutare anche i ragazzi meno abbienti a frequentare l’Università.
Studenti sempre più indebitati
I prestiti studenteschi hanno rappresentato la pratica comune negli ultimi anni per la maggior parte degli studenti che, non predisponendo di fondi, hanno voluto comunque iscriversi all’Università. In genere gli universitari ripagano il debito lavorando durante e dopo gli studi e, se si esce da un istituto prestigioso, si ha la possibilità di trovare un impiego redditizio. Il problema è che negli ultimi anni con la crisi le rette sono aumentate, ma anche il tasso di disoccupazione. Questo ha portato moltissimi studenti a richiedere sempre più i prestiti studenteschi e a ritrovarsi con debiti ingenti senza aver iniziato a lavorare. Secondo un recente reportage della BBC uno studente universitario immatricolato nel 2010 può ritrovarsi a 21 anni con un debito fino a 23.000 sterline. Tutto questo comporta che, se in passato moltissimi stranieri guardavano alla Gran Bretagna come al luogo ideale per gli studi, oggi gli studenti inglesi pensano ad emigrare per cercare università più accessibili. Naturalmente resiste il mito di Oxford e Cambridge, che per i pochi fortunati rimangono istituti stellari bramati da tutti gli studenti del mondo.
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