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Nell’inferno del Mozambico una mamma per tutti

Non solo i cattolici hanno visioni della Madonna, a Mulevala è apparsa in cinque villaggi contemporaneamente anche a protestanti, musulmani e pagani

Gio 01 Dic 2011 | di Alberico Cecchini | Attualità
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Nessun giornale o televisione ne ha mai parlato e forse mai parlerà di una storia che però merita proprio di essere conosciuta per quanto è meravigliosa, accaduta 24 anni fa in uno sperduto angolo nel sud del continente africano dove la violenza anche contro i bambini ha raggiunto l’efferatezza più diabolica.

Nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre 1987 a Mulevala, una zona poverissima del Mozambico, molte persone di 5 diversi villaggi (Mopeya, Melaleya, Corèa, Merca e Mucoje) distanti fra di loro anche venti Km, hanno potuto osservare contemporaneamente una prodigiosa apparizione. Testimoni della visione non furono solo alcuni cattolici, ma anche pagani, musulmani e protestanti i quali notoriamente considerano la devozione alla Madonna  un atto di idolatria. L’apparizione si è verificata in una zona allora controllata dai sanguinari guerriglieri della Renamo, finanziati dal Sud Africa in un paese poverissimo, il Mozambico, martoriato per ben 16 anni da una guerra civile con un milione di morti e bambini rapiti, costretti ad uccidere i genitori e stare in prima linea durante gli attacchi o attraversare i campi minati come cavie. 

Maria era vestita di manto verde e tunica bianca, con il Bambino in braccio. Gesù indicava col ditino il cielo. Nell'altra mano Maria stringeva la corona del Rosario e aveva un alone di arcobaleno intorno alla testa coronata di stelle. 

Poi Gesù Bambino apparve ai piedi di una mangiatoia piena di stelline e fiori e poi rapidamente lo videro crescere sino all'età adulta, infine tutti lo videro salire al cielo altissimo e sparire. La Madonna rimase ancora per un certo tempo, sola, tenendo nella sua mano destra, col braccio semi-teso fuori dalla sua persona, un grande calice. Infine una bella nuvola la nascose del tutto.
La popolazione cristiana, in una celebrazione Eucaristica straordinaria per afflusso di popolo, ai piedi della montagna del Muhogole, quando la guerra infieriva ferocemente, promise, assieme ai due missionari del luogo Padre Giovanni Bonalumi e Padre Tarcisio De Giovanni di costruire, in tempo di pace, un Santuario in onore di Maria Santissima, a ricordo dell'evento dell’apparizione.
La promessa è stata mantenuta grazie all’impegno di Padre Tarcisio e oggi il piccolo Santuario è attivo e frequentato dalle persone del posto. Non ci sono strade, né corrente elettrica: se fosse un’invenzione, sarebbe proprio il posto meno adatto per attivare un business del pellegrinaggio. 


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